martedì 2 febbraio 2016

Luisa Spagnoli: una vita di sfide

Il punto del direttore dell'1 febbraio 2016

Della serie, non è mai troppo tardi. Viene da accogliere così, con queste parole, la fiction in due puntate che oggi e domani in onda in prima serata su Rai Uno farà conoscere al Paese la straordinaria vita di Luisa Spagnoli. Una donna che nei primi anni del Novecento ha saputo creare con coraggio e determinazione una storia imprenditoriale oggettivamente unica. Grazie a una passione e un’intuizione fuori dal comune, è riuscita a inventarsi un’azienda dal nulla, la Perugina, e poi a bissare con la fabbrica di Santa Lucia.
In un mondo governato dai maschi ha dimostrato, allora, che le capacità non dipendono dal sesso ma dalla testa, che il successo di un’azienda non è segnato dalla fortuna ma dal sacrificio e dalla creatività. Luisa Spagnoli è l’imprenditrice con la i maiuscola che per troppi anni la città non solo non l’ha omaggiata come si dovrebbe a un capitano di industria ma l’ha ignorata relegandola al tempo che fu. Da oggi non sarà più così grazie al piccolo schermo che trasmetterà in tutte le case la vita di questa donna che ha scritto una delle pagine più esaltanti della storia di questa terra. Il suo esempio dovrebbe essere di insegnamento a chi si cimenta, al giorno d’oggi, con l’imprenditoria fatta di tanta rete e poco contatto umano, a chi in altri campi, inclusa la politica, pensa che ci sia bisogno delle quote rosa per ottenere opportunità e incarichi.
Luisa Spagnoli il suo spazio se l’è guadagnato con il lavoro e il carattere, non aspettando che qualcuno glielo concedesse; i meriti li ha ottenuti perché ha dimostrato di valere in termini di competenza e con le idee; il rispetto non le è mai mancato perché, memore delle sue origini umili, ha trattato i suoi dipendenti non come numeri ma come persone. È stata una donna che ha sfidato la sua epoca, la cultura e i pregiudizi di allora, vivendo un sentimento con discrezione e profondità e lanciandosi in un’operazione storica, quella di fare impresa. E c’è riuscita alla grande, la sua eredità parla per lei, dai Baci Perugina alla città dell’angora che è poi l’azienda di moda che porta il suo nome, oggi brand di successo in tutto il mondo. Perugia dovrebbe essere grata, ogni giorno che passa, a questa donna che ha precorso il suo tempo, che ha lavorato quando le donne stavano a casa, che ha introdotto nella gestione di un’azienda prove concrete di umanità (dall’asilo nido per i figli delle lavoratrici alla piscina per l’ora di ristoro), che ha inventato prodotti di qualità che da soli valgono piani e piani di marketing.
Luisa Spagnoli è riuscita laddove non tutti, purtroppo, riescono, e cioè a trasformare i sogni in realtà, e soprattutto a vincere tutte le sfide che le sono comparse sul cammino, quella con se stessa, con il lavoro, con il mercato e con l’amore. E’ un modello di donna imprenditrice a cui andrebbe fatto un monumento perché nella sua breve esistenza è stata pioniera, antesignana, di una concezione rivoluzionaria secondo cui le donne non sono inferiori agli uomini, le donne possono lavorare ed essere anche migliori degli uomini. Una "battaglia" quella di Luisa Spagnoli indirizzata alla conquista dell’indipendenza femminile e spesa con una forza di volontà incredibile anche a costo di rinunce pesanti dal punto di vista familiare; di diritto le spetterebbe un posto d’onore nella categoria del movimento femminista per una coerenza di comportamenti e per aver creduto fino in fondo nell’innovazione. Eh sì, perché Luisa Spagnoli non è stata una donna imprenditrice messa lì per caso, a gestire un’azienda, è stata una che non si è mai stancata di sperimentare, di provare nuovi prodotti, di percorrere altre strade. Una donna moderna, tosta, lungimirante che rappresenta un esempio di impresa e di vita, di ottimismo e di speranza. Un modello da far conoscere a tutti i costi, da veicolare nelle scuole, da tramandare alle nuove generazioni, da custodire nella memoria di Perugia. L’insegnamento di una "figlia" come Luisa Spagnoli è ancora attuale, anzi è più attuale che mai, più attuale di un secolo fa.
anna.mossuto@gruppocorriere.it
www.annamossuto.it

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