martedì 16 febbraio 2016

Il boomerang di San Valentino

Editoriale Radio Onda Libera del 15 febbraio 2016

Quello passato è stato un fine settimana incandescente a Terni per i festeggiamenti in occasione di San Valentino, patrono della città. E' andata in scena una vera e propria rivolta dei fedeli contro il vescovo che avrebbe voluto trasferire l'urna del santo dalla basilica al duomo. Tutto e cominciato venerdì sera quando in programma c'era la processione, che è saltata, e tutto era pronto per la traslazione della reliquia. Ma i parrocchiani hanno deciso di opporsi e hanno circondato l'urna impedendole di uscire dalla chiesa.
E' arrivato il vescovo e sono volate parole grosse, anche offensive. Una protesta mai vista a memoria d'uomo, i fedeli contro il vescovo che occupano la parrocchia recitando il rosario. La rivolta è continuata anche domenica, ieri, il giorno del santo, con il pontificale in cattedrale e i fedeli a sorvegliare l'urna in basilica.
Il vescovo Giuseppe Piemontese ha pensato bene, anziché calmare gli animi, di tuonare contro i fedeli e la loro rivolta dicendo testualmente che è stata una sceneggiata orchestrata ad arte da burattinai rimasti nell’ombra. Un’omelia durissima, quasi senza precedenti, che getta ombre e accuse in modo indiscriminato, adombrando poteri forti che manovrano addirittura i fedeli. Ma la predica del presule non si è fermata qui, anche con un tentativo di scuotere le coscienze delle istituzioni civili che non hanno la capacità di confrontarsi lealmente sulle condizioni della città, e ha citato la vertenza acciaierie, né di avviare una riflessione seria, un confronto culturale e politico sul futuro di Terni. 

In merito a questa vicenda che ha fatto il giro d'Italia, con titoli del tipo "Parrocchiani contro vescovo per San Valentino", qualcosa va detto. Allora, non si capisce il motivo da parte del vescovo di spostare l'urna del patrono che da sempre sta in basilica. Poi non accettare il confronto di chi manifesta il dissenso a colpi di rosario non è stata una scelta intelligente. La predica durante il pontificale contro i burattinai della città è apparsa un boomerang, di quelle uscite che ti si ritorcono contro. Primo perché se esistono questi poteri forti in merito alla vicenda del trasferimento dell'urna, il vescovo faccia i nomi e li denunci pubblicamente anziché adombrare macchinazioni e complotti. Poi non si capisce chi avrebbe avuto interesse a strumentalizzare il sentimento religioso dei parrocchiani. Nella la seconda parte dell'omelia il vescovo ha rimproverato le istituzioni di scarsa progettualità, di non pensare al futuro della città. Bene, su questo Piemontese può avere ragione, ma la Chiesa ha la coscienza a posto, cosa ha fatto in merito a quest'assenza? Non pare che abbia brillato per proposte e iniziative. Bello predicare ma peggio è razzolare.

Nessun commento:

Posta un commento