martedì 9 febbraio 2016

Il terzo settore merita una riforma

Editoriale Radio Onda Libera dell'8 febbraio 2016

Il volontariato è un settore importante è decisivo per la nostra società. E' un mondo che sostituisce molte carenze dello stato e soprattutto registra realmente, tocca con mano il grado di difficoltà e sofferenza di una comunità, di cittadini comuni, a seconda dell'attività che svolgono.

Sul ruolo e la funzione delle associazioni di volontariato siamo tutti d accordo, ma oggi vogliamo affrontare un aspetto legato alla trasparenza dei conti, delle spese che si sostengono per campagne di sensibilizzazione e di raccolta di fondi.
Diciamo innanzi tutto che nel nostro Paese non c'è una disciplina ad hoc, ci sono solo delle direttive generali che risalgono al 2011, che invitano il terzo settore ad avere costi contenuti entro limiti ragionevoli. Ovviamente il riferimento è ai costi per il funzionamento delle strutture e per le iniziative che si mettono in campo. Gli enti non profit hanno il dovere, a nostro avviso ma sappiamo di non essere isolati su questa posizione, di offrire una rendicontazione trasparente, di far sapere come spendono i soldi, fino all'ultimo centesimo, di dar conto delle donazioni e dei soldi ricevuti per esempio dal cinque per mille.
I bilanci delle maggiori onlus andrebbero esaminati con la lente di ingrandimento perché appunto sono le più conosciute, le più attive e quelle che ricevono maggiori introiti dalle dichiarazioni dei redditi dei cittadini. Va detto che tutte le associazioni resocontano quanti dei soldi che ricevono vengono usati per i progetti e quanto invece va a pagare stipendi, affitti e altre spese vive, partendo dal presupposto che in base alle buone prassi internazionali questa percentuale non deve superare il 20 per cento.
Ma i criteri non sono omogenei, c'è chi fa i calcoli sul totale della raccolta, altri sul netto delle spese, altri sui costi complessivi. Insomma quello che serve sarebbe una riforma complessiva del terzo settore, impantanata nelle aule del Parlamento, che disciplinasse anche gli aspetti contabili degli enti non profit per una questione di trasparenza ma anche di affidabilità e credibilità di chi si adopera in un ambito dove la solidarietà che è linfa vitale e non può essere oggetto di speculazione o di sospetti.

Nessun commento:

Posta un commento