martedì 9 febbraio 2016

I migranti rendono più della droga

Editoriale Radio Onda Libera del 9 febbraio 2016

Un'altra strage di migranti nel Mar Egeo. L'ennesima. Sembra un rosario infinito. Almeno 35 sono i morti in due diversi naufragi di due barconi.  Ventiquattro i corpi ritrovati a poca distanza dall'isola greca di Lesbo. Di questi, 11 sono bambini. In un'altra tragedia al largo della Turchia ci sono 11 morti. Altre 12 persone risultano disperse e le operazioni di soccorso proseguono.
Intanto continuano gli incontri al vertice per fare accordi, per studiare delle misure che limitino le stragi, l'ultimo tra i capi della Turchia e della Germania. Ma mentre le diplomazie lavorano e chiacchierano, i migranti muoiono e c'è pure chi si arricchisce. E sì perché la tratta, solo nel 2015, ha fruttato qualcosa come 6 miliardi di dollari, questi gli incassi dei trafficanti. Sono i dati allarmanti di Europol. Si calcola che ogni migrante abbia pagato una cifra compresa tra i tre e i seimila dollari per compiere il viaggio della fortuna E fuggire da guerra e povertà. Si può senz'altro dire che il 2015 è stato un anno veramente d'oro per i trafficanti di migranti che hanno fatto arrivare oltre un milione di profughi in Europa. E il traffico di questi poveri disgraziati è diventato il primo business della criminalità.
La rete dei trafficanti di persone si snoda dall'Africa sub-sahariana fino alla Scandinavia e vede coinvolti migliaia di criminali ai livelli più diversi. L'anno scorso Europol ha identificato 10.700 sospetti: fra loro c'è chi falsifica passaporti, i tassisti che accompagnano i profughi ai confini, fine alle bande che organizzano i pericolosi viaggi in mare. Insomma una speculazione da fare spavento ma soprattutto da farci vergognare. Per non parlare degli affari che poi si compiono nei Paesi dove i profughi arrivano. Basta ricordare la frase ripresa nell'inchiesta mafia capitale: il mercato dei migranti è più redditizio del mercato della droga, e su questo non ci sono parole per commentare.


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