mercoledì 29 luglio 2015

Il profondo rosso delle partecipate

Editoriale Radio Onda Libera del 29 luglio 2015

Sette regioni italiane hanno i conti delle società partecipate in rosso, anzi in profondo rosso. Numeri disastrosi, addirittura con uscite superiori agli utili, in certi casi anche di quattro volte. E l'allarme lanciato dalla Corte dei Conti per Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Calabria e Sicilia. Le partecipate pubbliche si occupano di acqua, energia, rifiuti, trasporto ma anche di servizi più svariati. Ce ne sono tantissime, troppe nel nostro Paese, e alle tasche dei cittadini costano cifre enormi e producono anche voragini nei conti pubblici.

Al 19 giugno 2015 risultano censite nella banca dati della Corte dei Conti 7.684 partecipate locali, di cui quasi duemila (1.898) totalmente pubbliche (con uno o più enti partecipanti). quelle attive sono 6.402 mentre le altre sono cessate o in liquidazione. Diamo un dato di raffronto. In Francia sono appena un migliaio. E questo è un primo punto; razionalizzare, tagliare le partecipate significa un risparmio notevole solo per gettoni di presenza, indennità e stipendi. Poi l'attività, il secondo punto, cioè l'assegnazione di micro appalti per gli oggetti più svariati: lo Stato risparmierebbe tra i due e i tre miliardi l'anno se potesse gestire direttamente questi servizi.
E vediamo la situazione in Umbria. Qui la magistratura contabile ha esaminato
i bilanci del 2013 di 30 spa, 20 srl, 9 società consortili, 5 società cooperative, 6 consorzi, 7 fondazioni, 2 aziende speciali, un’istituzione e 2 di altre forme (agenzie e associazioni) in cui risultano soci praticamente tutti gli enti locali umbri, dai Comuni più piccoli fino alle Regioni passando, l’anno di riferimento era il 2013, anche per le Province.
I dati sono chiari le 82 società finite sotto la lente dell’organismo di controllo registrano complessivamente 44.3 milioni di perdite a fronte di 23 milioni di utili, risultato che diventa ancor più pesante quando l’esame interessa le società a partecipazione interamente pubblica. Qui il rosso vale 32.7 milioni di euro e divora i modesti utili di 6.4 milioni prodotti.
Che dire?  Che c'è tanta voglia di partecipare da parte di queste partecipate e la voglia è più che altro la voglia di occuparsi di denaro pubblico. Eh si perché l'argomento partecipate vuol dire anche poltrone di cui la politica può disporre e distribuire. Un altro discorso è quello della trasparenza. ma c'è anche un discorso di occupazione, nelle partecipate (quelle di cui c’è notizia certa) lavorano quasi seicentomila persone in tutt'Italia, in Umbria quasi cinquemila.


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