mercoledì 15 luglio 2015

Grexit evitata, accordo raggiunto

Editoriale Radio Onda Libera del 14 luglio 2015

Quattro vertici, quasi venti ore di trattative, diciannove capi di Stato attorno a un tavolo. Anche faccia a faccia duri tra Tsipras, premier greco, e la cancelliera Merkel. E alla fine l'accordo che è una via di uscita, ma non dice la parola fine sulla partita. In cosa consiste in sintesi l'accordo faticosamente raggiunto? L’Eurosummit ha accolto la richiesta di Atene per un prestito triennale da 82-86 miliardi concesso dal fondo salvastati. In cambio, il governo ellenico si è impegnato a riformare Iva e pensioni entro domani, quindi a intervenire sul sistema giudiziario e sulla pubblica amministrazione entro il 22.
Condizioni durissime, peggiori di quelle bocciate dal referendum del 5 luglio, ma che possono permettere ai greci di non fare bancarotta e restare nella moneta europea, cosa che - davanti alla pressione tedesca e nordica - non era più scontata.
Chi ha vinto e chi ha perso? Secondo qualcuno non ci sono vincitori e vinti, ma a nostro avviso se c'è un accordo quanto meno una soddisfazione di massima dei contraenti ci deve essere. Invece qui in sostanza è passata la linea della Merkel, che ha dettato le condizioni: niente riduzione del debito e subito riforme, minacciando l'allontanamento della Grecia dalla Unione europea. Infatti Tsipras ha accettato di fare a tempo di record riforme importanti e vedremo cosa succede in queste ore perché la sua maggioranza scricchiola e c'è aria di dimissioni al parlamento greco. Insomma Atene se ne torna a casa con pochi spiccioli per far fronte alle spese immediate e con la promessa di una ridefinizione di oneri e tempi del debito pubblico. Vedremo come andrà a finire.

Due considerazioni brevissime. La prima è che in questi giorni in cui la questione greca ha assorbito l'attenzione dei media per il rischio fallimento, non ancora sventato per la verità, abbiamo toccato con mano la consistenza della politica europea e purtroppo anche i limiti, gli equilibri e le carenze dell'Europa.
Connesso a questo, abbiamo avuto la conferma della forza e della debolezza di certe leadership. La Merkel per esempio ha dato le carte fin dall'inizio, Renzi invece ha avuto un ruolo di comparsa al tavolo del negoziato europeo. Da riflettere anche sul ruolo dell'Italia non solo in questa situazione, ricordiamo anche il semestre europeo affidato al nostro governo nel corso del quale non è successo nulla di nulla.
Comunque, siamo convinti che gli effetti e le conseguenze di questo accordo si valuteranno nel tempo. E le somiglianze con l'Italia sono sempre più vicine.

Nessun commento:

Posta un commento