lunedì 13 luglio 2015

Giornata campale per la Grecia

Editoriale Radio Onda Libera del 13 luglio 2015

La situazione della Grecia è sempre più critica ma anche in evoluzione perché un accordo potrebbe arrivare veramente da un momento all'altro. Comunque ieri anziché trovare un accordo, le parti si sono allontanate ancora di più e sembra quasi che l'eurogruppo voglia spingere Tsipras verso l'uscita dall'Europa. In particolare, a dettare la linea è come al solito la Merkel che non ci sta a dilazionare troppo il debito della Grecia in cambio di nulla, o meglio di sole promesse, e non di riforme serie per contribuire a raddrizzare le finanze delle casse elleniche.
Ma entriamo nel dettaglio. Cominciando dalla fine e cioè dalle reazioni di Atene al piano di condizioni dettato dall'eurogruppo, definito umiliante e disastroso. Gli osservatori greci sostengono che la Merkel umilia Tsipras, che si ritrova stretto tra Bruxelles e il parlamento del suo Paese. Perché il documento dell'Europa imporrebbe i greci di approvare entro tre giorni riforme strutturali come l'aumento dell'iva o le privatizzazioni o le pensioni. Proposte, diciamolo subito, esagerate per i tempi e i contenuti. E il tutto sembra un diktat da parte dei Paesi più intransigenti per spingere la Grecia a uscire dall'Unione europea; da sottolineare che le norme europee non prevedono espulsioni ma solo abbandoni su base volontaria.
Oggi sarà un'altra giornata campale, vedremo come le Borse reagiranno a questa nuova situazione e vedremo soprattutto come Atene risponderà alle richieste dell'Europa. Di sicuro Tsipras cercherà di non sottomettersi ai diktat arrivati soprattutto dalla Merkel, forte anche del risultato del referendum di domenica scorsa. E quindi il braccio di ferro diventa sempre più forte, ma una via d uscita si dovrà trovare, prima o poi.
Vogliamo sottolineare un aspetto in questa storia, che non è solo una questione economica, di debiti e crediti: è anche e forse, a nostro avviso, prima di tutto una questione politica. Perché le regole che disciplinano i Paesi europei sono scritte sulla sabbia, cambiano di volta in volta, ci sono leader forti che determinano la politica economica e pretendono di indirizzare anche le scelte degli altri leader. C'è un nodo politico, l'unità dell'Europa non si basa solo su una moneta se non è accompagnata da una visione politica.


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