venerdì 24 luglio 2015

Bocca piena di spending review

Editoriale Radio Onda Libera del 23 luglio 2015

Economia e politica, spesa pubblica e tagli. Una ricerca della Confcommercio ha stimato in 176,4 miliardi le uscite delle Regioni. Di cui 74,1 sono rappresentati da sprechi. Da soldi in eccesso rispetto a quanto sarebbe necessario per garantire ai cittadini lo stesso livello di prestazioni. Che si potrebbero ridurre di almeno 23, più o meno la cifra che serve al governo per la prossima legge di Stabilità, se tutte le Regioni spendessero come la più virtuosa ed efficiente che risulta la Lombardia.

Secondo quindi la Confcommercio il risparmio finale è calcolato in 23 miliardi perché la differenza, 51,2 miliardi, dovrebbe essere reinvestita per migliorare qualità e quantità dei servizi nelle altre aree del Paese, in particolare del Sud.
Un’operazione senza dubbio difficile, ma il cui risultato sarebbe, appunto, ritrovarsi in cassa risorse sufficienti per fare un sacco di cose, dal rinnovo dei contratti agli sgravi contributivi per i neo assunti, e finalmente ridurre le tasse sulla cassa come promesso dal premier Renzi ultimamente.
Prendendo in considerazione 19 indicatori di qualità e quantità dei beni e servizi pubblici garantiti ai dirigenti, Confcommercio ha messo a punto un indicatore sintetico del “prodotto” della pubblica amministrazione delle venti regioni italiane. Mettendo in relazione l’indicatore con la spesa pro capite, i ricercatori hanno poi calcolato quanto dovrebbe costare, in ogni regione, il “pacchetto” di beni e servizi per il quale la Lombardia spende 2.579 euro a testa.
La spesa pubblica locale pro capite in Italia è di 2.963 euro. In Umbria si spende 3.024 a cittadino ogni anno per mantenere i servizi pubblici della regione. Di certo siamo tra quelle regioni che sono meno virtuose anche rispetto al dato degli altri territori del Centro Nord, oltre che come visto della media nazionale.

Detto questo una sola considerazione. Si parla di ripresa in arrivo ma ancora non si vede e non si tocca nulla eppure per rialzarsi, per ridare ossigeno ai cittadini la soluzione è sotto gli occhi di tutti, e a portata di mano, e cioè la riduzione della spesa pubblica, la strada indicata da Confcommercio per esempio. Invece tutti i governi che si susseguono, compreso l'esecutivo guidato da Renzi, si riempiono la bocca di spending rewiev, di commissari che puntualmente vengono liquidati appena dicono la loro, e cioè la necessità di tagliare la spesa pubblica.
Sarebbe ora che la politica facesse qualcosa di serio, altrimenti meglio risparmiare le parole e soprattutto la presa in giro.




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