martedì 21 aprile 2015

Strage di migranti, l'Europa è cieca

Editoriale Radio Onda Libera del 20 aprile 2015

Un altro naufragio nelle acque tra la Libia e l’Italia: 700 dispersi, forse di più- Erano 950, stipati come animali secondo un testimone. È la più grande tragedia nel Mediterraneo dal Dopoguerra. La notizia ha sconvolto una domenica di campagna elettorale, con il premier Renzi impegnato tra Veneto e Liguria. Annullati tutti gli appuntamenti elettorali, Renzi rientra precipitosamente a palazzo Chigi per dedicare tutta la giornata al naufragio nelle acque libiche.
Una tragedia di dimensioni immani, i cui numeri però non vengono confermati, ci si si limita a citare il numero delle vittime (24) e dei migranti salvati (28).
Nel pomeriggio il vertice a Palazzo Chigi e Renzi che fa sapere di aver già chiesto un consiglio straordinario dell'Unione europea sull'immigrazione.
Fin qui il resoconto di quanto accaduto e che tutti più o meno sapete, visto che è stata la notizia che ha aperto i telegiornali e oggi le prime pagine dei giornali. Noi vogliamo dire la nostra, fare qualche considerazione di fronte alla strage accaduta a pochi passi da casa nostra. Innanzi tutto va preso atto che l'Europa in merito agli sbarchi degli immigrati ci ha lasciati soli, se ne è fregata dei problemi di accoglienza, dei rischi sicurezza e perfino dell'incolumità di esseri umani che scappano dalle loro terre martoriate dalle guerre e dalla povertà.
E ogni volta che succede una tragedia ecco sollevarsi le solite voci che ripetono lo stesso ritornello. Il problema dell'immigrazione riguarda l'Europa. Sembra un disco incantato. Bene, prendiamo atto che se pur questa emergenza riguardi l'Europa, l'Europa se ne sbatte. Tanto questi poveretti arrivano a migliaia e migliaia sulle coste italiane... allora di fronte a questa ecatombe ancora stiamo a rilasciare le solite dichiarazioni, frutto magari di copia e incolla, dei precedenti comunicati? No, a nostro avviso chi ci governa deve battere i pugni sul tavolo e pretendere una volta per tutte e in tempi veloci che siano adottate tutte le misure straordinarie per gestire il fenomeno immigrazione con la sola preoccupazione di salvare la vita delle persone, di uomini, donne e bambini che arrivano qui nella speranza di una vita migliore. Se serve occorre una più forte mobilitazione anche con azioni eclatanti di tutto il Paese perché quello che sta succedendo nel Mediterraneo è una carneficina senza precedenti, una gigantesca disperazione alla deriva. E non si può rimanere inerti e indifferenti, è una questione di umanità.

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