sabato 11 aprile 2015

Strage assurda a Milano

Editoriale Radio Onda Libera del 10 aprile 2015

Una strage forse annunciata, una strage assurda. C'è chi chiede di scoprire le falle nel sistema di sicurezza del tribunale dove l'imprenditore Claudio Giardiello è entrato armato e ha potuto esplodere tredici colpi di pistola, uccidendo un giudice, un avvocato e un coimputato, perché convinto di vendicarsi di chi ha causato il suo fallimento. Quella di ieri è stata una mattinata di terrore nel Palazzo di giustizia milanese che ha destato sconcerto, incredulità e dispiacere per le vittime.
Oltre a tante polemiche che si sono innescate fin dal primo momento proprio perché è inconcepibile che qualcuno possa entrare armato in un tribunale e sparare all'impazzata. La circostanza che abbia portato la pistola con sé dimostra che l'azione era in un certo senso premeditata. Si è trattato, e su questo i commenti sono unanimi, di un fatto gravissimo, di una gravità inaudita. Ma il senso delle reazioni si sposta anche sul clima pesante intorno ai magistrati. A sollevare il tema del clima intorno ai magistrati è stato il presidente Mattarella al plenum straordinario del Csm. Mattarella ha espresso la sua “commozione”, ma ha aggiunto: “I magistrati sono sempre in prima linea e ciò li rende particolarmente esposti: anche per questo va respinta con chiarezza ogni forma di discredito nei loro confronti”. Nel merito ha invitato chi di dovere a prendere i dovuti provvedimenti affinché fatti del genere non si verifichino più, ai magistrati va assicurata la massima sicurezza. Sullo stesso tono tutte le altre dichiarazioni, comprese quelle del premier Renzi e di tutto il mondo politico.
Ora con l'emozione ancora fresca dell'avvenimento va bene tutto e ripetiamo è assurdo pensare che la mattina esci di casa per andare a lavorare, a fare il tuo dovere e incontri un pazzo, un disperato, che arriva armato e ti spara; una sorta di immedesimazione nell'evento ha creato ancora più partecipazione e indignazione. Ma questo non vale solo per i magistrati. Non vale solo per certe categorie assicurare la massima sicurezza vale per tutti, dall'operaio in fabbrica al muratore nei cantieri. Certo in un'aula di giustizia è impensabile che ciò accada. E infatti non deve accedere. Nei tribunali, né da nessun'altra parte. e se accade come è successo a Milano per favore qualcuno paghi per l'errore, per le "falle nel sistema di sicurezza" come le ha chiamate Renzi.


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