domenica 19 aprile 2015

Il partito non partito di Landini

Editoriale Radio Onda Libera del 16 aprile 2015

Parliamo di politica oggi perché la campagna elettorale è alle porte, si voterà per le regionali il prossimo 31 maggio, e nei partiti ci sono i lavori in corso. Vediamo intanto quello che sta succedendo a sinistra, dove la novità delle ultime ore è il lancio di Coesione sociale, la creatura del segretario della Fiom Landini, che non è ancora un partito anche se Landini pare sempre di più l'anti Renzi.
Comunque vediamo di cosa si tratta: da quanto risulta dovrà essere un nuovo modo di essere del sindacato, che per esistere deve essere un soggetto politico, ma non deve essere un partito; sembra un gioco di parole.
Landini assicura proprio questo, che non vuole fare un partito, né uscire dal sindacato. Coesione sociale è nata con altre sigle: Libera, Arci, Emergency, Articolo 21 e via dicendo. Landini ha assicurato anche che la segretaria Camusso è a conoscenza di tutto e appoggia il progetto, ma ieri sera a tarda ora è arrivata la smentita dalla Cgil.
Nel merito Landini che fa? Attacca il governo, che insieme a Confindustria - a suo parere - starebbe cancellando i diritti dei lavoratori al punto che ora puoi essere licenziato semplicemente pagando. Di qui la convinzione di una riforma profonda, che deve tornare a tutelare tutti coloro che lavorano, a cominciare dalle partite Iva, ma anche i precari.
Acque agitate dalle parti del centrodestra e precisamente al Nord, dove in veneto la Lega si è spaccata tra Salvini e Tosi, con quest'ultimo che ha deciso di sfidare l'attuale governatore Zaia. E così la Regione è a rischio per cui il segretario della Lega ha tutto l'interesse in questo momento a stringere un accordo con Forza Italia, che si ritrova un Berlusconi più sereno e concentrato sul partito, nel tentativo di mettere pace fra le varie correnti. Intanto è tutto un movimento sulla questione delle alleanze da stringere per presentarsi all'appuntamento con il voto e su questo punto la politica ci sembra una trottola, nel senso che in una regione ci sono degli schieramenti e in un'altra ce ne sono altri, per non parlare poi degli equilibri romani che vanno a farsi benedire. Pare che l'unico collante dei partiti a siglare accordi sia l'occupazione del potere. Dei programmi, dei valori, delle idee non se ne parla mai, quasi fossero un optional. E questa a nostro avviso non è una buona politica.

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