giovedì 2 aprile 2015

Primo passo contro la corruzione

Editoriale Radio Onda Libera del 2 aprile 2015

Passo avanti contro la corruzione. Il disegno di legge ha ottenuto il primo via libera a Palazzo Madama con 165 voti a favore, 74 contrari e 13 astenuti.  Era stato presentato nel 2013, quasi due anni fa. Tredici giorni di dibattito in aula per il provvedimento anti corruzione ed è arrivato il sì del Senato. Ma non è finita qui. Perché ora il disegno di legge che contiene norme contro la corruzione, il voto di scambio, il falso in bilancio e riciclaggio passa alla Camera. Hanno detto sì il Partito democratico, Area popolare e Sel, mentre lo hanno bocciato il Movimento 5 stelle, Forza Italia e Gal.
Ma la strada è ancora lunga. Purtroppo. Mentre esplodono scandali a raffica di appalti truccati e tangenti intascate.
Ricordiamo fra l'altro che nei mesi scorsi al Senato è successo di tutto. Prima gli stop del governo in attesa del decreto per la riforma della Giustizia, poi le lotte interne per la calendarizzazione e i colloqui con le varie forze politiche, infine l’ostruzionismo di Forza Italia in commissione Giustizia. L'iter per l'approvazione era diventato una barzelletta, mentre la cronaca giudiziaria registrava arresti eccellenti di politici e imprenditori, dal Mose a Expo, a Mafia Capitale alle Grandi Opere e ultimamente alla metanizzazione a Ischia. Una collusione tra politica e affari che non si riesce a estirpare nonostante le manette, nonostante vent'anni fa quasi un'intera classe politica fu spazzata via da Mani Pulite.
Ora un passo avanti è stato fatto ma quanto tempo ci vorrà ancora perché questo provvedimento veda la luce in maniera definitiva? Intanto si sparano cifre sul costo della corruzione sul bilancio statale s quindi sulle tasche dei cittadini. Una stima ritenuta sottodimensionata parla di 60 miliardi l'anno: a tanto ammonterebbe il peso della corruzione in Italia. Per qualche esperto la cifra è approssimativa, si parla di quasi il doppio, comunque intorno ai 100 miliardi. Numeri che impressionano, che spaventano e soprattutto indignano chi lavora onestamente e paga le tasse, fanno incazzare chi il lavoro non ce l'ha nemmeno. 

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