martedì 7 ottobre 2014

Umbria col fiato sospeso per la Tk-Ast

Editoriale Radio Onda Libera del 7 ottobre 2014

Oggi è il giorno del vertice decisivo per la Tk-Ast. O almeno così dovrebbe essere. A mezzogiorno le parti si incontreranno al ministero dello Sviluppo economico per un confronto che potrebbe segnare definitivamente le sorti delle acciaierie ternane. Azienda e sindacati hanno messo ampiamente in chiaro le rispettive posizioni. La Thyssen vuole 290 esuberi e lo spegnimento del forno, i lavoratori vogliono un altro piano industriale. Non è chiara quella del governo, del ministro Guidi che oggi dovrà per forza di cose ufficializzare.
Intanto la vigilia è trascorsa studiando quali azioni eventualmente intraprendere. E la Cgil è stata la più netta: "Se il governo continuerà ad appiattirsi sulla linea della multinazionale tedesca che pensa soltanto a come ridurre i costi tagliando il lavoro e le produzioni, noi siamo pronti ad affiancare i lavoratori di Terni nelle forme di mobilitazione che loro decideranno di mettere in atto. Pronti anche ad occupare la fabbrica se i lavoratori di Terni lo decideranno".
La presidente della Regione, Catiuscia Marini, a Bruxelles per una riunione del comitato delle Regioni, ha proposto una nuova commissione europea che non faccia quello che ha fatto l’uscente, che porta molte delle responsabilità nell’attuale situazione in cui si trova l’Ast di Terni e che metta al centro il tema della siderurgia. I lavoratori hanno fatto sapere che sono stanchi delle parole e delle passerelle dei politici, ora vogliono vedere i fatti, vogliono che chi ha responsabilità di governo faccia il proprio dovere.
Mentre a Roma si discuterà sul "piano", oggi pomeriggio a Terni si illustreranno i contenuti della proposta relativa alla proposta di dar vita ad una "public company ad azionariato diffuso" lanciata da "Alleanza e rinascita" e da "Progetto Terni".
Insomma tutta l'Umbria oggi dipenderà da cosa si deciderà a Roma, tutta l'Umbria sarà con il fiato sospeso perché nella capitale si deciderà il futuro della regione, il suo sviluppo o meno. Insomma una partita che vale tantissimo per l'economia e i posti di lavoro.

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