venerdì 31 ottobre 2014

Seconde generazioni discriminate

Editoriale Radio Onda Libera del 28 ottobre 2014

Quattordici studenti su cento delle scuole elementari, medie e superiori umbre sono figli di migranti e, anche se in più del 54% dei casi sono nati in Italia, non sono cittadini italiani. Un dato, il 14%, che fa dell’Umbria una delle regioni che, in termini di incidenza percentuale, ospita più studenti con cittadinanza non italiana appena dopo l’Emilia Romagna (15,3%) e al pari della Lombardia. La situazione emerge dal report statistico relativo all’anno scolastico in corso pubblicato lunedì dal ministero dell’Istruzione che registra, in Italia, il ‘sorpasso’ delle seconde generazioni.

In tutto per quanto riguarda l’anno scolastico partito da poche settimane, sui banchi del Cuore verde siedono 17.341 ragazzi figli di migranti, dei quali ben 9.514 sono nati in Italia. Insomma questi ragazzi sono parte integrante delle nostre vite, studiano e parlano la nostra lingua e la nostra cultura, fanno le stesse cose che fanno i nostri ragazzi ma per ottenere la scritta cittadini italiani sui documenti devono aspettare. Perché la legge prevede che la richiesta si può avanzare solo quando si è maggiorenni e solo dopo aver risieduto sempre in Italia. Così si vive in una sorta di limbo di cittadini non cittadini. E non è affatto un bello status. Comunque Renzi ha annunciato una riforma in merito. Staremo a vedere.
Tornando ai numeri di casa nostra, dei 17.341 studenti figli di migranti 10.575 arrivano da paesi europei ma solo 4.375 da membri dell’Ue. Dall’Africa provengono invece 3.884 ragazzi, dall’America 1.568 e dall’Asia 1.301. Le nazioni nettamente più rappresentate sono Albania (22,4%), Romania (20,8%) e Marocco (14,8%). E se, in totale, i ragazzi nati in Italia ma non cittadini italiani sono il 54% di tutti i figli dei migranti, la percentuale alle scuole dell’infanzia schizza all’89%, per scendere poi al 71% delle elementari, al 41% delle medie e al 15% delle superiori.
Guardando ai singoli comuni, Perugia fa ovviamente la parte del leone (3.867 studenti), seguita da Terni (2.082) e Foligno (1.619) dove la percentuale di alunni con cittadinanza non italiana è del 18%.
Ora qualche breve considerazione. In un mondo così globalizzato che non ha confini non è possibile pensare a una disparità in termini di diritti. E poi non dimentichiamo che i nostri nonni sono stati emigranti e quindi hanno vissuto le stesse difficoltà se non peggio dei nostri immigrati. Insomma al giorno d'oggi ci sia una rivoluzione che non discrimini più i figli di stranieri e per fare questo non servono tanto le leggi, o meglio servono ma fino a un certo punto, quello che occorre è una nuova mentalità, una nuova cultura che sia protesa al l'accoglienza e non all'intolleranza.

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