giovedì 23 ottobre 2014

Acciaio, tensioni e visite notturne

Editoriale Radio Onda Libera del 23 ottobre 2014

La vertenza dell'acciaio si fa sempre più incandescente. Il punto della situazione fino a ieri sera era questo. L'azienda va dritta per la sua strada, i sindacati rispondono con lo sciopero a oltranza e con l'organizzazione della manifestazione a Roma sotto Palazzo Chigi, e il governo con il ministro Guidi convoca l'Ast per il 29. Ma stanotte intorno all'una c'è stato un blitz dell'amministratore delegato Lucia Morselli che si è presentata davanti ai cancelli della fabbrica dove è in corso il presidio degli operai. 
In un attimo è stata la ressa, si è corso anche il pericolo di incidenti ma per fortuna nessuno ha perso la calma e il confronto, se pur acceso, si è mantenuto su un piano civile. Ma la visita della manager è sembrata una sfida ai lavoratori che stanno conducendo da tre mesi una battaglia per difendere il loro posto, il loro futuro. Da quando a metà luglio la Thyssen Krupp ha presentato un piano con oltre 500 esuberi. Ai lavoratori l’ad ha ventilato l'ipotesi che l'azienda sarebbe pronta a fare marcia indietro sul contratto integrativo, a innalzare la somma di buonuscita per chi volesse lasciare la fabbrica, al piano di investimenti nel sito di Terni. Quando la tensione stava raggiungendo altri limiti, la polizia ha fatto allontanare la manager, così i lavoratori e i sindacati sono rimasti a discutere tra di loro.
Ora, al di là della visita notturna dell'amministratore delegato, lo stato dell'arte è che il governo si è mosso. Un piccolo segnale, niente di che a oggi, ma meglio dell'impasse. Poi, certo, come ogni vertenza il bicchiere viene visto mezzo pieno o mezzo vuoto. La speranza è che la situazione si sblocchi, si raggiunga un accordo più o meno soddisfacente per le parti e si tutelino il più possibile la produzione e ovviamente i posti di lavoro. 


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