Editoriale Radio Onda Libera del 17 ottobre 2014
La città di Terni è mobilitata per lo sciopero generale in difesa delle acciaierie. In questi minuti sta partendo da viale Brin, sede della fabbrica, il corteo che si dirigerà verso il centro, in piazza della Repubblica dove si svolgerà la manifestazione con il comizio finale a cui prenderanno parte i segretari generale di Cgil e Uil, Camusso e Angeletti, mentre per la Cisl sarà presente il segretario generale Fim, Farina.
I sindacati pensano di portare in piazza diecimila persone, sarà una manifestazione molto partecipata. Molti negozi abbasseranno le serrande esponendo il cartello “Oggi sono chiuso per difendere il futuro della nostra città”. Per consentire la partecipazione a molti dipendenti pubblici, non potendo aderire allo sciopero per la mancanza dei canonici 10 giorni di preavviso, i sindacati hanno proclamato tre ore di assemblea sindacale fuori dalla sede di lavoro. Da Perugia alcuni hanno preso un giorno di ferie.
Intanto ieri c'è stato l'incontro a Roma tra il governo e la presidente della Regione e il sindaco di Terni nel corso del quale sono state ribadite le posizioni e chiesta la riapertura delle trattative. Ma per i lavoratori dell'Ast si è trattato di un risultato poco soddisfacente e in serata il sindaco è stato aspramente contestato. Questo a testimonianza della grande tensione che si sta vivendo in questi giorni nella città, tra la gente, sempre più preoccupata per il futuro delle centinaia di famiglie legate alle acciaierie.
E' un momento particolare per la nostra regione, perché - ricordiamolo sempre - la vertenza di Terni non riguarda solo Terni ma tutta l'Umbria, che rischia di impoverirsi ulteriormente da un piano industriale che prevede solo licenziamenti di massa. Comunque anche noi oggi vogliamo esprimere la nostra vicinanza ai lavoratori delle acciaierie che stanno manifestando per difendere il loro posto di lavoro e con esso il futuro di un'intera comunità.
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