venerdì 3 ottobre 2014

Parlamento "ostaggio" e partiti lacerati

Editoriale Radio Onda Libera del 3 settembre 2014

Ancora un'altra pagina vergognosa. Niente da fare per l'elezione dei due giudici costituzionali. Un'altra fumata nera dal Parlamento nonostante il ticket dei candidati fosse cambiato. L’azzurro Donato Bruno aveva fatto un passo indietro e al suo posto era stato scelto un avvocato generale dello Stato, Ignazio Caramazza, gradito al Colle e indicato da Gianni Letta. Ma non c’è stato nulla da fare.

A lui sono andati solo 450 voti, mentre al candidato del Pd Luciano Violante ne sono arrivati 511, 31 in meno di quelli che aveva ottenuto nella votazione precedente (542).Un esito troppo lontano da quello necessario a superare il quorum richiesto dei 3/5 dei componenti: 570 voti. In più 37 voti dispersi, 144 schede bianche e 42 nulle. Il Parlamento dovrà quindi tornare al voto per la 17esima volta, sarà il 7 ottobre alle 13. Si dovranno trovare probabilmente nuovi candidati. Anche se il Pd per ora giura di non voler rinunciare a Violante.
Ma cosa significa questa perdita di tempo, questa bocciatura dei candidati che gli stessi partiti indicano? E' semplice, vuol dire che i partiti sono divisi, lacerati, che a parole dicono una cosa e nel segreto dell'urna un'altra.
Ma la verità vera è che ad essere sconfitto è il Parlamento e pare che queste votazioni per la Corte Costituzionali siano le prove generali per l'elezione del presidente della Repubblica. Basta ricordare che cosa è accaduto un anno fa quando i politici allo sbando, uno contro l'altro, per uscire dal pantano hanno dovuto chiedere a Napolitano di rimanere al Quirinale.
Non è proprio uno bello spettacolo quello che sta andando avanti da giugno su questo capitolo, anche pensando alle centinaia di ore di lavoro perse.  E' il fallimento della politica, di un certo modo di fare politica.

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