mercoledì 15 ottobre 2014

Riaprire la trattativa Ast è un dovere

Editoriale Radio Onda Libera del 13 ottobre 2014

L'Ast riparte dopo lo sciopero che l'ha bloccata da venerdì sera. Tra un'ora al centro multimediale si svolgerà il consiglio comunale straordinario sul futuro delle acciaierie. La settimana si chiuderà con lo sciopero generale di venerdì in difesa della fabbrica di Terni. Ma andiamo con ordine. E ricordiamo che giovedì notte si è verificata la rottura delle trattative tra azienda e sindacati che hanno bocciato la mediazione del governo, e sono partite 537 lettere di mobilità, a confermare un braccio di ferro senza precedenti tra la multinazionale tedesca e i rappresentanti dei lavoratori.
La risposta della città è stata dura, durissima con cortei, blocchi della stazione, sit in. E tante dichiarazioni, prese di posizione in difesa di una fabbrica che è il simbolo di una comunità, oltre che la più grande azienda della regione. La seduta del consiglio comunale che inizierà tra poco sarà una sorta di stati generali a cui parteciperanno le forze economiche e sociali e i rappresentanti delle istituzioni locali, regionali, nazionali ed europee.
Intanto, anche se dalle 6 di questa mattina le acciaierie sono tornate in funzione, le astensioni dal lavoro andranno avanti per tutta la settimana con un calendario dei vari reparti. Per lo sciopero generale di venerdì arriveranno a Terni il segretari nazionali dei sindacati, oltre a una folta rappresentanza di politici.
Fin qui l'aggiornamento sulla delicata situazione dell'Ast e sulle proteste, tutte legittime e sacrosante, messe in cantiere in difesa del posto di lavoro. Ma una considerazione ci preme esprimerla. Prima o poi da questo stato bisognerà uscirne nel senso che attorno a un tavolo bisognerà risedersi per parlare di cosa si vuole fare della fabbrica di viale Brin. Non è pensabile che si protesti a oltranza, non è pensabile che la politica non dia risposte e si limiti a dare solidarietà ai lavoratori.
Insomma è necessario che qualcuno prenda in mano il bandolo della vertenza e con senso di responsabilità e provi ad aprire un filo di dialogo, di confronto. Per il bene di Terni, per il bene dei lavoratori, per il bene dell'Umbria.


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