Il consiglio comunale straordinario ha accolto la
rabbia e la disperazione dei lavoratori dell'Ast per il posto di lavoro in bilico. Il centro multimediale di terni si è trasformato in una
polveriera, tutti contro tutti, i politici che non vengono ascoltati dai
lavoratori, i sindacati che fanno fatica a imporsi e chiedono dimissioni di
massa. La tensione in mattinata era alle stelle, il consiglio è
stato aggiornato al pomeriggio ma dopo è stato anche peggio e alla fine non è
stato stilato neppure un documento unitario sulla questione Ast.
Nel primo pomeriggio, intanto, era arrivata la conferma
ufficiale: giovedì la presidente Marini e il sindaco Di Girolamo saranno a
palazzo Chigi. I sindacati chiedono di essere presenti all'incontro,
intanto si conferma lo sciopero generale di venerdì 17. E in questa fase a
parlare con chiarezza è la Cgil che chiede la sospensione del piano
industriale della multinazionale tedesca, quindi il ritiro delle lettere di
mobilità, perché diversamente i danni per l'economia ternana saranno ingenti. Intanto
proseguono gli scioperi nei vari reparti.
Fin qui l'aggiornamento sulla vertenza delle acciaierie,
ora bisognerà trovare una strada di uscita perché la rabbia rischia di
trasformarsi in violenza e tensione, perché una città e una regione non possono
subire un colpo così duro. Insomma la politica dia dimostrazione di voler
affrontare una questione così importante se non determinante per la
collettività. Questo si aspettano i lavoratori delle acciaierie, non le
solite chiacchiere e le solite promesse che trovano il tempo che trovano ma non
garantiscono lo stipendio a fine mese. Continueremo a seguire gli sviluppi
dell'Ast perché come più volte ribadito si tratta della vertenza principale
della nostra regione e quindi merita attenzione e risalto.
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