mercoledì 23 aprile 2014

La crisi non è finita, anzi...

Editoriale Radio Onda Libera del 22 aprile 2014

Crisi: oltre un milione di famiglie è senza reddito da lavoro, mentre sono più di quattro milioni gli italiani che chiedono un aiuto per riuscire a mangiare. E' quanto emerge da dati Istat e Coldiretti sul 2013 che descrivono una situazione drammatica: solo un anno fa erano il 18% in meno quelli senza redditi, 955.000 nel 2012 contro i 1.130.000 attuali. 
E nel confronto con due anni prima il rialzo supera il 50%, attestandosi precisamente al 56,5%. Si tratta quindi di "case" dove non circola denaro, ovvero risorse che abbiano come fonte il lavoro. Magari possono contare su redditi da capitale, come le rendite da affitto, o da indennità di disoccupazione, o ancora da redditi da pensione, di cui beneficiano membri della famiglia ormai ritiratisi dal lavoro attivo. A soffrire di più, ancora una volta, è il Mezzogiorno, con 598.000 famiglie. Seguono il Nord, che ne ha 343.000, e il Centro, con 189.000. Ma il fenomeno avanza dappertutto rispetto a 12 mesi prima.
Ai dati dell'Istat si sposano quelli, ugualmente a tinte fosche, di
Coldiretti. Secondo un'analisi dell'associazione, sono 4.068.250 le persone che in Italia sono state costrette a chiedere aiuto per mangiare nel 2013, con un aumento del 10 per cento sull'anno precedente. E a feste pasquali appena finite, le rilevazioni delle associazioni dei consumatori ci raccontano che uova e colombe non sono bastate a invertire il trend di calo dei consumi. Questi hanno infatti registrato per Pasqua una caduta del 13,8% e anche per lo stesso "consumo turistico" si conferma che solamente il 7,5% delle famiglie si è mossa nel periodo di Pasqua e Pasquetta pari a 1,8 milioni di famiglie (4 milioni e 600 italiani).
I dati sono clamorosi ma certamente prevedibili vista l'attuale situazione. La speranza è che si intervenga presto, prestissimo. Da un lato con un cambio di marcia della politica economica per dare lavoro soprattutto ai giovani, e dall'altro con una serie di iniziative di rottura rispetto al passato per esempio nel settore del turismo, un bene che il Paese possiede a prescindere dalla volontà dei cittadini che avrebbero solo il buon senso di conservarlo e farlo fruttare. L'auspicio che ci auguriamo sempre, anche dai microfoni di Radio onda libera, è che il governo, chi ci amministra a tutti i livelli, faccia qualcosa. E lo faccia velocemente, il tempo sta per scadere. E anche la pazienza degli italiani.


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