giovedì 17 aprile 2014

Droga, le commissioni non bastano

Editoriale Radio Onda Libera del 16 aprile 2014

"A Perugia c’è una liberalizzazione di fatto degli stupefacenti. Una liberalizzazione illegale". E' quanto sostiene la commissione d’inchiesta della Regione su mafie e tossicodipendenza nella relazione 2014 su consumo e narcotraffico in Umbria, presentata ieri mattina. Una fotografia del mercato regionale, un’analisi di offerta e domanda, scattata sulla base delle audizione di forze dell’ordine e operatori del sociale in Commissione. 
Da sottolineare anche quella "zona grigia" di proprietari immobiliari, avvocati e imprenditori che lucrano e favoriscono la presenza della manovalanza dello smercio di droga nel capoluogo. Il mercato di Perugia viene definito "tra i più pericolosi" e cosa singolare scoperta dagli investigatori è che nel capoluogo gli spacciatori tunisini hanno riprodotto una guida con le vie e le piazze del loro paese, allo scopo di rendere più agevole lo spaccio. E' stato rilevato che il bagaglio professionale del pusher è contenuto nelle schede sim dei telefonini cellulari con tutti i nomi dei clienti e di solito la consegna della droga avviene in piccole dosi per evitare l'accusa di spaccio in caso di fermo. A proposito dei tipi di droghe, c'è da salutare l'aumento di stupefacenti chimici e il ritorno dell'eroina sulla piazza perugina.
E veniamo alle proposte elaborate dalla commissione: un osservatorio regionale sulle illegalità, un sito web e anche un intelligence contro le infiltrazioni mafiose e sulle organizzazioni dedite alle sostanze stupefacenti.

Fin qui la notizia. Ora qualche riflessione. Il problema della droga è serio, forse bastano poco le commissioni che elaborano proposte che a volte restano sulla carta. Intanto la gente, i giovani, continuano a morire per un po' di droga.  Sicuramente è una questione culturale, bisogna insegnare ai giovani che drogarsi significa uccidersi. Soltanto riuscendo a inculcare nelle giovani menti questo concetto allora si risparmieranno delle vite.

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