venerdì 4 aprile 2014

Pensioni d'oro e pensioni da fame

Editoriale Radio Onda Libera del 3 aprile 2014

I pensionati si dividono in due categorie. Quelli che hanno assegni da fame e quelli che portano a casa pensioni di lusso.  La media è di quelli che ricevono 16mila euro l'anno. Ma in 7 milioni sono sotto mille euro al mese, gran parte intorno ai 500 euro. I dati Istat si riferiscono al 2012: la spesa pensionistica è stata di 270,7 miliardi, in crescita dell'1,8% sull'anno precedente.

L'importo medio delle pensioni è a 11.482 euro, 253 in più sul 2011, ma considerando che molti prendono più di un assegno si arriva a una media di 16.314 euro a testa. Il 42,6%, però, non arriva a mille euro. Forte differenza tra uomini e donne. Infatti le donne rappresentano il 52,9% dei pensionati e percepiscono assegni di importo medio pari a 13.569 euro (contro i 19.395 degli uomini). Il 47,8% delle pensioni è erogato al Nord, il 20,5% nelle regioni del Centro e il restante 31,7% nel Mezzogiorno. Il 26,5% dei pensionati ha meno di 65 anni, il 50,0% ha un'età compresa tra 65 e 79 anni, il 23,5% ha più di 80.
Ecco, questo in sintesi, il panorama del costo delle pensioni in considerazione del primo anno della riforma Fornero. Fa effetto scoprire che più di quattro italiani su dieci, tra quelli che hanno lasciato il mondo del lavoro, ricevono meno di mille euro al mese di trattamento previdenziale. A questi, fanno da contraltare gli 11mila pensionati d'oro - lo 0,1% del totale - che guadagnano più di 10mila euro al mese.
Due-tre brevi commenti. Vivere con meno di mille euro al mese è veramente difficile, se parliamo di cifra lorda è ancora peggio. E capiamo il perché aumentano le persone che si rivolgono alla Caritas. Di fronte a questi numeri verrebbe voglia di inchiodare chi ha il dovere di controllare ad esempio l'evasione fiscale alle proprie responsabilità. Infine in un Paese civile non può esistere una sperequazione così forte da permettere pensioni d'oro e pensioni misere, un divario così forte tra chi percepisce tanto e chi quasi nulla. C'è qualcosa che non funziona nel sistema, sarebbe ora di metterci le mani seriamente sul sistema pensionistico e possibilmente senza fare altri danni. Il passato insegna con la Fornero.

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