martedì 1 aprile 2014

Dal Papa con orecchie da mercante

Editoriale Radio Onda Libera del 28 marzo 2014

Oggi parliamo della predica di Papa Francesco ai politici, ai circa 500 parlamentari che ieri mattina, all'alba hanno assistito alla messa a San Pietro. Una predica tutta incentrata in un attacco ai corrotti della politica, ai sepolcri imbiancati, ai politici che sono lontani dal popolo. L'incongruenza è che i magnifici onorevoli, senatori e ministri sono accorsi a sentire la parola di Bergoglio con la macchina blu, simbolo dei tanti privilegi della casta.

Comunque torniamo al durissimo monito di Papa Francesco, non nuovo a richiami contro la corruzione, il quale ha sottolineato che al tempo di Gesù c’era una classe dirigente che aveva abbandonato il popolo, incapace di altro se non di seguire la propria ideologia e di scivolare verso la corruzione. Dominavano soltanto, ha ricordato Bergoglio, interessi di partito e lotte interne. Papa Francesco ha spiegato ai parlamentari italiani che queste persone “hanno sbagliato strada, sono di buone maniere, ma di cattive abitudini che Gesù chiama ‘sepolcri imbiancati’ ”.
Fin qui il racconto della notizia. Ora qualche commento. Due per la precisione.
Il primo, bizzarro il comportamento di parecchi politici che subito dopo la messa del Pontefice si sono lanciati in tweet e dichiarazioni entusiasti, commoventi, sulle emozioni provate, sulla lezione di Bergoglio.
Secondo commento. Quelli che hanno ascoltato la predica del Papa o si sono distratti o non hanno capito le sue parole, durissime, contro la classe politica. Oppure c'è un'altra interpretazione e richiama l'episodio di un anno fa quando il presidente della Repubblica accettò il secondo mandato e durante il discorso in parlamento attaccò pesantemente la classe politica incapace di fare le riforme, i tagli ed eliminare i privilegi e gli sprechi.
L'interpretazione è che questa classe politica ha la faccia di bronzo e si sente immune da prediche, da critiche, da tutto. Bene, se questo e' e la sensazione è in tal senso, allora la speranza dei poveri comuni mortali che ci sia presto un rinnovamento.

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