mercoledì 23 aprile 2014

Il numero chiuso non deve far paura

Editoriale Radio Onda Libera del 23 aprile 2014

Università, resi noti i risultati dei test di Medicina e Odontoiatria. A Perugia è stato dichiarato idoneo il 63,3%, in due nella top 100. Il ministero ha pubblicato tutti i dati: nel capoluogo umbro hanno partecipato in 1.039, punteggio medio 23,69. Ma gli studenti hanno deciso di protestare. Comunque, entrando nel dettaglio, oltre sei su dieci hanno centrato l’obiettivo minimo riuscendo così a entrare nella graduatoria degli idonei.
I partecipanti perugini, poco più di mille, rappresentano l’1,6% del totale nazionale (63.043) e hanno conseguito un risultato medio pari a 23,69, un po’ più alto della media nazionale (23,07). Per risultare idoneo bisognava conseguire un punteggio pari almeno a 20, obiettivo centrato da 658 ragazzi, che hanno ottenuto un punteggio medio di 29,6 (30,27 la media italiana); 62,4 invece è stato il massimo raggiunto nel capoluogo umbro.
Quella pubblicata martedì è la graduatoria con i punteggi in ordine decrescente. Per la pubblicazione della graduatoria nazionale nominale bisognerà attendere il 12 maggio, mentre il 20 maggio saranno definite le assegnazioni dei posti nelle università e saranno aperte le immatricolazioni. I partecipanti alla prova hanno dovuto rispondere a 60 quesiti, 90 era il punteggio massimo che si poteva ottenere mentre 20, come detto, quello minimo per superare il test e concorrere all’assegnazione dei 10.551 posti disponibili negli atenei statali fra Medicina e Odontoiatria. Guardando al resto del Paese, il candidato migliore ha totalizzato 80,5 punti e ha sostenuto la prova presso l’Università di Torino. In linea con il "genietto" dello scorso anno: il primo classificato del 2013 ha totalizzato 80,9 punti.
La prova dell’8 aprile ha coinvolto 63.043 partecipanti (erano 69.073 nel 2013). Il voto medio (su 63.002 prove valide: 41 sono state annullate) è stato di 23,07 punti, contro i 27,54 del test precedente; 36.865 candidati (il 58,5% del totale) sono risultati idonei. Nel 2013 ha raggiunto e superato i 20 punti minimi il 69,9% dei candidati con un punteggio medio di 33,85. La prova quindi è risultata più selettiva rispetto alla tornata del 2013. Le cinque percentuali più alte di studenti idonei si registrano presso le Università di Padova (71,9% con punteggio medio di 32,08), Milano Statale (71,8%; 32,01), Udine (71,7%; 31,86), Milano Bicocca (70,6%; 32,24), Modena e Reggio Emilia (70,5%; 30,47). I risultati più deboli si sono registrati a Catanzaro (36,8% di idonei con punteggio medio di 27,22), Sassari (39,3%; 27,60), Molise (40,8%; 27,41), Messina (46%; 28,42) e Foggia (46,5%; 28,79).
Gli studenti, però, contestano i test. Dopo il blitz davanti alla sede del Miur, dove sono state lasciate le foto dei visi di tutti gli studenti che hanno aderito alla fotopetizione “#stopaltest Io ci Metto la Faccia” contro i test d’ingresso alle facoltà a numero chiuso, la Rete degli studenti medi e l’Unione degli universitari proseguiranno le proteste oggi in 17 città italiane, tra cui Perugia con sit in davanti alla facoltà. Una protesta necessaria, sottolineano i rappresentanti. Per due motivi, primo perché il metodo dei test è inconsistente come strumento di valutazione visti i punteggi bassissimi. Poi perché la prova è stata fatta troppo in anticipo e la preparazione degli studenti ne ha risentito.
Ora il nostro giudizio. Allora siamo convinti, come succede in tutte le università del mondo che il numero chiuso sia una garanzia di qualità degli studi e soprattutto una garanzia sulle prospettive, sul futuro. Una volta non esistevano i test d'ingresso e le facoltà, certe facoltà, erano affollatissime,con il risultato che si laureava un esercito di disoccupati. Stabilire in anticipo il numero dei professionisti di cui una società ha bisogno è una sicurezza per tutti, in particolare per chi dopo anni di studio non troverà difficoltà a entrare nel mondo del lavoro.
Sono comprensibili le proteste degli studenti ma l'università deve avere il coraggio di selezionare le menti migliori e chi vuole frequentare l'università ha il dovere di impegnarsi per una migliore qualità della didattica. Insomma il problema del numero chiuso e dei test di ingresso è un falso problema. Ogni tanto bisogna avere la lungimiranza di guardare oltre il proprio naso.

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