domenica 6 aprile 2014

Scherzi a parte? No, è la politica

Il punto del direttore del 6 aprile 2014

C’era una fortunata trasmissione televisiva, si chiamava Scherzi a parte, faceva parecchio ridere e la conoscevano anche i bambini. Ecco, questa settimana la politica perugina pare sia andata a finire proprio in quel format. Ogni giorno a sentire le news che arrivavano dai vertici di certi partiti le reazioni normali della gente comune erano di incredulità, stupore e anche un po’ di indignazione. Perché le performance andate in onda non sono state delle più edificanti, anzi andrebbero annoverate nel registro delle brutte figure. Un passo indietro per far capire a chi non ha seguito le puntate precedenti quello che è accaduto.
Il centrodestra ha perso il suo candidato, o meglio il prescelto di Forza Italia che si era anche presentato in pompa magna illustrando un forbito programma elettorale.
L’avvocato Corrado Zaganelli prima è sceso in campo e il centrodestra ha brindato all'esperienza e alla competenza, ha gioito per l'esponente della società civile, superando perfino le divisioni e i mal di pancia. Tempo poco e lo stesso ci ha ripensato e ha detto ciao ciao, facendo forse anche il segno dell’ombrello o di marameo a chi lo aveva pregato, lanciato e sostenuto. La spiegazione ufficiale del noto legale è che non si sentiva appoggiato abbastanza.
Il centrodestra va nel panico e per qualche ora non sa che pesci prendere, cerca di voltare pagina e giù veti e controveti, pause di riflessione e qualche ricattuccio.
Perfino una conferenza stampa del coordinatore comunale di Forza Italia Massimo Perari che si è svolta nel pieno marasma con isterismi, qualche parola pesante e soprattutto senza aver nulla da comunicare. Uno spettacolo penoso, da filmare e trasmettere con il titolo “come non si fa politica”.
Comunque, alla fine passa la nottata e si trova il sostituto, il giovane aitante Andrea Romizi, che è pur sempre un ripiego, una seconda scelta, per come sono andati i fatti, non certo per le qualità del politico e della persona.
La conclusione? E’ che sul capoluogo il centrodestra sarà stato anche sfortunato perché il ripensamento del candidato a sindaco non era preventivato ma la colpa principale è di non aver saputo produrre un’alternativa, non aver compattato veramente la coalizione. E quindi ci si è distinti per dilettantismo, per incapacità di elaborare uno straccio di proposta politica. Un’altra occasione persa, un'altra occasione sprecata. Peccato. La verità è che in cinque anni il centrodestra, con tutte le giustificazioni possibili e immaginabili, non è stato capace di costruire una candidatura forte e credibile per Palazzo dei Priori. E alla fine è incappato nel caso Zaganelli. Che poteva essere un soggetto qualsiasi, sia ben chiaro, il ragionamento non è affatto legato al personaggio e alla sua storia.
Comunque ora il candidato è stato trovato e dalla parte sua ha la giovane età; un contrordine niente male, dall'ultrasettantenne al trentacinquenne. Poi su Romizi si stava scatenando la guerra perché essendo coordinatore provinciale non poteva essere capolista e ora invece candidato a sindaco. Della serie ogni tanto sarebbe bene fare pace con il cervello…
Dal centrodestra ai cattolici il passo è breve, brevissimo. Innanzi tutto diciamo che anche questo mondo non ha dato il meglio di sé in questa vigilia di campagna elettorale. Ogni tanto spunta un gruppo di soggetti, che vanta qualche benedizione in alto loco, e si adopera per fare una lista al solo fine di intercettare i voti dei cattolici. Allora, ecco mettersi insieme un pezzo di Udc, un pezzo di Centro cristiano e un pezzo di qualche piccola forza la cui sigla è quasi ignota e autoproclamarsi formazione di centro, quindi “casa” dei cattolici, in appoggio al centrosinistra. Fin qui nulla di strano. Ma ecco arrivare un altro pezzo di Udc capitanato da Otello Numerini che si propone l'ambizioso scopo di radunare tutti (?) i moderati, scopo naufragato quando c'è stata la retromarcia di Zaganelli. Ergo, questa parte dell'Udc scende in campo a sostegno del centrodestra e di Romizi, sembra più per fare un dispetto a quelli che si sono collocati sul versante opposto e per antipatia verso Zaganelli che per una convinzione politica.
Restando sempre dalle parti del centro, il comportamento di Scelta civica sembra schizofrenico, in una classifica dell’incoerenza se la batterebbe alla grande. A Terni ha siglato l’accordo con Dario Guardalben , fuoriuscito da Forza Italia. A Perugia erano pronti a chiudere con Zaganelli ma ieri hanno pensato di presentarsi da soli con la parlamentare Adriana Galgano che pur di andare da qualche parte ha fatto la conferenza di presentazione alla stazione ferroviaria pensando di essere originale. A Roma i montiani appoggiano Renzi e quindi un governo guidato dal centrosinistra con l’appoggio di una parte del centrodestra. Altro che la politica dei due forni di casiniana memoria… la linea di Scelta civica è una scelta bassa, nel senso di minuscola.
La percezione è che il centro si stia spappolando in mille frammenti, all’orizzonte tanto per non farci mancare nulla appare l'ennesimo partito, quello di Corrado Passera, che da noi ha fatto capolino girando come si suol dire le sette chiese.
Possibile, questa è la domanda dei cento punti, che l'area cattolica non sia in grado di ritrovarsi attorno ai propri valori e dar vita a una formazione, a un gruppo, a una forza che in politica interpreti quegli insegnamenti? Possibile che i cattolici dinanzi a un’elezione amministrativa riescano solo a dividersi magari per un misero piatto di lenticchie, alias per uno strapuntino da qualche parte? Possibile che proprio in un momento così difficile per tutti i cattolici non sentano il richiamo di un impegno politico, di una responsabilità per il bene comune?
L’elenco degli interrogativi potrebbe allungarsi ma meglio finirla qui per motivi di spazio. In conclusione una sola constatazione. Finora a Perugia gli unici ad aver dimostrato di saper fare politica sono stati il centrosinistra e il Movimento 5Stelle (ovviamente sono escluse le liste civiche). Il primo, nonostante le primarie, le deroghe, i dissidi e gli inconvenienti, ha siglato alleanze, fatto accordi e sottoscritto la candidatura di Wladimiro Boccali. Il secondo ha presentato la lista capeggiata dall'aspirante primo cittadino Cristina Rosetti con l'obiettivo dichiarato di portare aria nuova in Comune. Una linearità di percorso, senza ravvedimenti e marce indietro, con intenzioni e programmi
chiari.
anna.mossuto@gruppocorriere.it
www.annamossuto.it

Nessun commento:

Posta un commento