La disoccupazione a febbraio è volata al 13%: al top dal
1977. Tra i 15 e 64 anni lavora una persone su due. E' un dato record,
aumentato dell'1,1 rispetto all'anno scorso. E l'incremento è inferiore solo a quelli di Cipro (dal
14,7% al 16,7%) e della Grecia (dal 26,3% al 27,5%). Le stime, le previsioni sulla disoccupazione in Italia
per l'intero 2014 sono nell'intorno del 12,5%. A preoccupare, in particolare,
sono i giovani, invece, in cerca di occupazione 678mila ragazzi, con un tasso
di disoccupazione pari al 42,3%.
Questa situazione chiama in un certo senso il governo
Renzi alle proprie responsabilità. La prossima settimana saranno presentati il
Def (la legge finanziaria) e il Jobs Act con una legge delega sul lavoro. Lo stesso premier ha definito il dato "sconvolgente.
Perdiamo mille posti di lavoro al giorno. Dobbiamo correre".
Nel pacchetto che Palazzo Chigi presenterà al Parlamento
ci saranno i nuovi ammortizzatori sociali, compreso il sussidio, e la riforma
dei contratti di lavoro. Il piano dell'esecutivo è volto ad aumentare la
flessibilità in entrata, riducendo i costi per le aziende e rilanciando
l'istituto dell'apprendistato. Cambieranno anche i contratti a termine che
potranno essere prorogati per tre anni.
Insomma il governo Renzi scommette tutto sul lavoro,
sull'efficacia di una terapia d'urto, ma prima di vedere effetti concreti
bisognerà aspettare almeno un anno. L'importante però è una volta per tutte
cominciare a fare, a dare le gambe ai provvedimenti che creano lavoro e
arginano la disoccupazione. Se non si parte mai veramente con le riforme
economiche i frutti non si vedranno, se si traccheggia e temporeggia la
situazione è destinata a precipitare, a diventare sempre più drammatica. Come
ha detto il premier nelle ultime ore, la politica dei rinvii è finita. Le cose
vanno fatte, e subito.
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