giovedì 10 aprile 2014

L'università ha bisogno di reagire

Editoriale Radio Onda Libera del 10 aprile 2014

L'Università di Perugia, l'inaugurazione dell'anno accademico con il nuovo rettore commosso e la presenza del ministro all'Istruzione Giannini. E anche qualche coda polemica che è arrivata da Terni, dimenticata del tutto nella relazione di Moriconi. Il 706esimo anno accademico dello Studium è stato salutato dalle 16 pagine lette dal rettore, che tra un paio di citazioni di Gramsci, don Milani ed Erasmo da Rotterdam, ha parlato della fiducia che dobbiamo ai giovani, dell'impegno per risollevare l'università per dar loro un futuro. 
Ha analizzato i problemi, il rettore, non li ha nascosti. E alla fine ha chiesto la collaborazione di tutti, le istituzioni culturali e locali dell'Umbria, per far sì che si superi il clima di sfiducia e si abbandoni il clima di lacerazioni. L'università vive una vera e propria emergenza, dovuta a una crisi profonda, tra calo degli iscritti, boom di abbandoni, pochi laureati rispetto alla media europea e una piccolissima parte dei ricercatori (meno del 10%), che riesce a essere assorbita dagli atenei dove hanno studiato.
In questo scenario Moriconi ha rivendicato quanto fatto in questi primi mesi di mandato, dall’adozione della programmazione triennale a una forma di trasparenza e di comunicazione veloce e sicura dentro e fuori lo Studium.
Ci permettiamo di fare qualche osservazione. L'università si trova in una condizione difficile, dovrebbe reagire, con questa nuova governance, in tempi brevi. Le iscrizioni sono calate, se non si fa qualcosa e non si fa in fretta l'università rischia di precipitare in una situazione ancora più difficile e ciò non fa il bene della città. Perché Perugia con un'università ridimensionata diventa più povera, altro che capitale europea della cultura 2019.


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