venerdì 1 novembre 2013

Quando i numeri dicono cose opposte

Editoriale Radio Onda Libera dell'1 novembre 2013

Lavorare alla Camera conviene. Non solo per i  novembre politici. Gli stipendi alti non riguardano, infatti, solo i parlamentari ma anche tutto il personale che ruota attorno a Palazzo Madama e a Montecitorio. E i guadagni di commessi, elettricisti e centralinisti, soprattutto in tempo di crisi, appaiono imbarazzanti. Cifre da capogiro. Uno schiaffo alla recessione. A rendere noti i dati è “United for a fair economy”, un’organizzazione di Boston nata per contrastare le disuguaglianze nella distribuzione della ricchezza.
Un elettricista di Montecitorio per esempio prende 136.000 euro l'anno, più di tre volte un elettricista qualunque. Un commesso, invece, percepisce 60.000 euro di stipendio "base", ma può arrivare anche a prendere 400.000 euro l'anno.
Ecco questi sono numeri vergognosi, che messi in raffronto con altri fanno rabbrividire e soprattutto indignare. E sono quelli sulla disoccupazione giovanile che è'arrivata al 40,4 per cento. Il tasso a settembre ha registrato un altro record. Nei Paesi dell'eurozona è al 24,1% secondo i dati diffusi ieri. Occupati meno di due giovani su dieci. Il dato generale è al 12,5%, al top dal 1977.
Ci sono quindi numeri e numeri, quelli che esprimono sprechi e ingiustizie, e quelli che invocano aiuti e interventi. Intanto la classe politica sembra fregarsene di quello che accade nella vita reale, continua a dibattere soltanto su decadenza e scissioni, congressi e primarie.  Chissà quando la politica deciderà di dare risposte ai cittadini, di occuparsi del bene comune, cioè di tutti, e non soltanto quello di pochi.

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