mercoledì 13 novembre 2013

Un Parlamento pieno di sordi

Editoriale Radio Onda Libera del 13 novembre 2013

PArliamo di legge elettorale, con la proposta del Pd firmata anche dai montiani e da Sel chhe è stata affondata grazie anche alle astensioni dei grillini. La commissione Affari costituzionali del Senato ha bocciato l'ordine del giorno di Pd, Sc e Sel che proponeva il doppio turno di coalizione nella riforma della legge elettorale. La proposta ha ricevuto 11 voti a favore, 10 contrari - Pdl, Lega e Gal - e non è passata per le decisive 4 astensioni (che al Senato valgono come un voto contrario) dei grillini e del gruppo Autonomie.
Tutto sospeso, se ne riparla un'altra volta nella speranza di una quadratura del cerchio. La bocciatura arriva proprio nel giorno in cui Matteo Renzi annuncia una propria proposta sulla legge elettorale entro l'8 dicembre, giorno delle primarie per il segretario.
I tempi della riforma, dunque, si allungano ancora e si avvicina così anche la data del 3 dicembre, quando la Consulta potrebbe pronunciarsi sulla legittimità del Porcellum. Una "dead line" che il capo dello Stato ha chiesto di non superare domandando uno sforzo ai partiti.

Di fronte a una impasse conclamata non è nemmeno escluso che il governo prenda un'iniziativa diretta. Perché la nostra classe politica ha anche su questo tema un argomento palesemente contraddittorio. A parole, nei programmi elettorali e nelle dichiarazioni sostiene che la legge elettorale va cambiata perché non è giusto nominare i parlamentari e perché questo sistema non garantisce la stabilità, ma nei fatti, in concreto, se ne frega altamente e anzi fa di tutto per non non affrontare la riforma, perché diciamolo chiaramente che a tutti, da destra a sinistra passando per il centro, questa legge elettorale fa comodo.
Dispiace vedere il presidente della Repubblica sgolarsi e supplicare questa classe politica di cambiare la legge elettorale. Verrebbe proprio da dire che non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire.

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