venerdì 15 novembre 2013

Malati di gioco in cerca d'aiuto

Editoriale Radio Onda Libera del 15 novembre 2013

La ludopatia, la dipendenza dal gioco, sta crescendo in misura gigantesca. Il giro di affari è di almeno 500 milioni, solo nei primi sei mesi ne sono stati giocati 366. Nella nostra regione ci sono 5.500 macchinette, trentamila i soggetti a rischio. Il pericolo usura è dietro l'angolo. E' questo il quadro del fenomeno nel nostro territorio, fenomeno che fa registrare crescenti richieste d'aiuto e racconti di storie in cui sono presenti debiti e anche violenza.
Tutto questo è emerso durante la seduta della Commissione d’inchiesta su criminalità organizzata e tossicodipendenza in cui sono stati ascoltati dirigenti delle Asl, dei Monopoli, delle associazioni e della Guardia di finanza. Gli operatori della Asl hanno tracciato l'identikit del ludopatico, l'occupato, il disoccupato, il pensionato e anche il professionista con un buon reddito. Spesso ha tra i 46 e i 49 anni. Aumentano le donne, sia nel ruolo di vittime che in quello di coloro che cercano di salvare un parente, un amico. Un altro dato impressionante è che tra gennaio e giugno sono stati giocati in Umbria due milioni di euro al giorno.
Dietro al fenomeno della ludopatia si insidiano pericoli di reati, usura a parte, perché spesso i giocatori dimostrano profili gravi e cioè consumatori di alcol e/o cocaina, soggetti disposti a rubare pur di avere i soldi per giocare.
In genere la dipendenza è da slot machine e in parte da "gratta e vinci", anche se sta crescendo la consapevolezza da parte dei gestori, visto che solo a Perugia sono già 250 le richieste di materiale informativo da parte di quegli esercizi dove le macchinette sono installate.
I casi drammatici non mancano, come quello di una donna che è stata 10 giorni attaccata a un gioco di ruolo online, tanto da dover ricorrere ad un trattamento sanitario obbligatorio.

Quello che, per fortuna, non sembra caratterizzare il quadro umbro è la presenza della criminalità organizzata connessa alla gestione delle sale e al riciclaggio. Ma il problema della ludopatia non va assolutamente minimizzato, i rischi sono tanti e la guardia non va abbassata. E' un problema sociale prima di tutto che coinvolge in modo particolare le fasce più deboli. Quindi tanta prevenzione per far capire che il gioco è una dipendenza e come tutte le dipendenze sono patologiche, pericolose.

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