Quello della violenza sulle donne,è un tema sempre attuale, un tema che spinge tutte le forze politiche a dire qualcosa, a spendere parole di indignazione e a pronunciare promesse di interventi. Ma questa volta vogliamo prendere l'argomento da un altro punto di vista e troviamo lo spunto da uno studio realizzato dalla onlus Intervita che ha fatto una prima indagine sui costi economici e sociali della vile sa sulle donne.
Cosa dice? Che
tra spese sanitarie e sociali l'esborso per la collettività è pari a 1,7
miliardi, cui si aggiungono 600 milioni di mancata produttività. E se tutte le
donne denunciassero i propri aggressori, spetterebbe loro un risarcimento per
un totale di 14,3 miliardi di euro all'anno. Comunque, i costi relativi alla sanità, ai servizi, ma
anche alla mancata produttività, invece, sono pari a 2,3 miliardi di euro.
Nel dettaglio, le spese sanitarie – tra pronto soccorso,
ospedalizzazione e cure specialistiche – ammontano a 460,4 milioni di euro,
mentre le cure psicologiche a 158,7 milioni di euro e l’acquisto di farmaci a
44,5 milioni di euro. Ma queste cifre sarebbero notevolmente superiori se tutte
le donne andassero in ospedale: secondo i dati forniti dalla ricerca, solo il
3% delle vittime di violenza decidono di farsi medicare. A queste cifre vanno
sommati i 235,7 milioni relativi all’impegno delle forze dell’ordine, dalle
denunce alle investigazioni fino alla trasmissione dei casi all’autorità
giudiziaria. E ancora, i costi sostenuti dall’ordinamento giudiziario per la
gestione delle denunce di violenza sulle donne sono pari a 421,3 milioni,
mentre le spese legali si attestano a 289,9 milioni. Infine, nel conteggio
rientra l’assistenza delle vittime e dei familiari come i servizi sociali
(154,6 milioni di euro) e dei centri antiviolenza (7,8 milioni di euro). La
mancata produttività, invece,è stata stimata in 604,1 milioni di euro.
Da soffermarsi sui “costi umani e di sofferenza”: le
ricercatrici hanno individuato l’ammontare del risarcimento danni che
spetterebbe a chi subisce di violenza. E questo capitolo è quello più
significativo perché le cicatrici sono profonde, non possono essere ingabbiate
in numeri e percentuali. E il risarcimento è la voce più cospicua di tutti.
Di fronte a queste cifre, appare irrisoria la cifra che
in Italia la società investe nella prevenzione in tema di violenza sulle donne:
si parla di solo 6,3 milioni di euro contro ricordiamolo i 2,3 miliardi di
costi. Uno squilibrio totale.
Due considerazioni. La prima: di
solito si dice che prevenire è meglio che curare. Bene, la lezione, non sembra
essere stata imparata almeno in tema di violenza sulle donne. La seconda, lo studio sforna numeri che favoriscono la
campagna di sensibilizzazione consigliando di denunciare gli atti di violenza.
Da questo studio emerge con forza che non è solo la donna direttamente
coinvolta a scontare la violenza. Per affrontare il problema è necessario
considerare che a subire un danno economico e sociale è l’intera collettività:
la famiglia, le imprese, lo Stato, Gli istituti di previdenza, noi tutti.
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