venerdì 22 novembre 2013

Violenza sulle donne problema di tutti

Editortiale Radio Onda Libera del 22 novembre 2013

Quello della violenza sulle donne,è un tema sempre attuale, un tema che spinge tutte le forze politiche a dire qualcosa, a spendere parole di indignazione e a pronunciare promesse di interventi. Ma questa volta vogliamo prendere l'argomento da un altro punto di vista e troviamo lo spunto da uno studio realizzato dalla onlus Intervita che ha fatto una prima indagine sui costi economici e sociali della vile sa sulle donne.

Cosa dice? Che tra spese sanitarie e sociali l'esborso per la collettività è pari a 1,7 miliardi, cui si aggiungono 600 milioni di mancata produttività. E se tutte le donne denunciassero i propri aggressori, spetterebbe loro un risarcimento per un totale di 14,3 miliardi di euro all'anno. Comunque, i costi relativi alla sanità, ai servizi, ma anche alla mancata produttività, invece, sono pari a 2,3 miliardi di euro. 
Nel dettaglio, le spese sanitarie – tra pronto soccorso, ospedalizzazione e cure specialistiche – ammontano a 460,4 milioni di euro, mentre le cure psicologiche a 158,7 milioni di euro e l’acquisto di farmaci a 44,5 milioni di euro. Ma queste cifre sarebbero notevolmente superiori se tutte le donne andassero in ospedale: secondo i dati forniti dalla ricerca, solo il 3% delle vittime di violenza decidono di farsi medicare. A queste cifre vanno sommati i 235,7 milioni relativi all’impegno delle forze dell’ordine, dalle denunce alle investigazioni fino alla trasmissione dei casi all’autorità giudiziaria. E ancora, i costi sostenuti dall’ordinamento giudiziario per la gestione delle denunce di violenza sulle donne sono pari a 421,3 milioni, mentre le spese legali si attestano a 289,9 milioni. Infine, nel conteggio rientra l’assistenza delle vittime e dei familiari come i servizi sociali (154,6 milioni di euro) e dei centri antiviolenza (7,8 milioni di euro). La mancata produttività, invece,è stata stimata in 604,1 milioni di euro.
Da soffermarsi sui “costi umani e di sofferenza”: le ricercatrici hanno individuato l’ammontare del risarcimento danni che spetterebbe a chi subisce di violenza. E questo capitolo è quello più significativo perché le cicatrici sono profonde, non possono essere ingabbiate in numeri e percentuali. E il risarcimento è la voce più cospicua di tutti. 
Di fronte a queste cifre, appare irrisoria la cifra che in Italia la società investe nella prevenzione in tema di violenza sulle donne: si parla di solo 6,3 milioni di euro contro ricordiamolo i 2,3 miliardi di costi. Uno squilibrio totale.
Due considerazioni. La prima: di solito si dice che prevenire è meglio che curare. Bene, la lezione, non sembra essere stata imparata almeno in tema di violenza sulle donne. La seconda, lo studio sforna numeri che favoriscono la campagna di sensibilizzazione consigliando di denunciare gli atti di violenza. Da questo studio emerge con forza che non è solo la donna direttamente coinvolta a scontare la violenza. Per affrontare il problema è necessario considerare che a subire un danno economico e sociale è l’intera collettività: la famiglia, le imprese, lo Stato, Gli istituti di previdenza, noi tutti.

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