Editoriale Radio Onda Libera del 25 novembre 2013
E' una settimana decisiva, importante quella che si apre. Perché mercoledì il
Senato dovrà decidere con voto palese sulla decadenza da senatore di Berlusconi
in quanto condannato per frode fiscale con sentenza definitiva.
Più si
avvicina la data fatale più il Cavaliere non ci sta e mostra segni di rabbia.
L'altro ieri ha usato parole pesantissime contro la magistratura, contro il Capo
dello Stato e contro gli avversari politici, sostenendo che che Napolitano gli
dovrà concedere la grazia di sua spontanea volontà ma lui non la chiederà per
dignità.
Ieri il Quirinale lo ha gelato dicendo che non si sono create
le condizioni aggiungendo "a maggior ragione ora che si sono manifestati giudizi
e propositi di estrema gravità, privi di ogni misura nei contenuti e nei toni". Napolitano ha lanciato poi un appello a non dar luogo a comportamenti di
protesta che fuoriescano dai limiti del rispetto delle istituzioni e di una
normale, doverosa legalità. Per quel giorno Forza italia ha annunciato una
manifestazione di sostegno all'ex premier. Eh si perché l'ira del
Cavaliere non si placa, ha fatto sapere che andrà a Palazzo Madama e vorrà
guardare in faccia coloro che gli voteranno contro.
Insomma la situazione
è incandescente, stasera i fedelissimi di Berlusconi decideranno molto
probabilmente di passare all'opposizione. E qui sta la prima ripercussione
politica. Proprio nei giorni in cui si discute e si dovrà approvare la legge di
stabilità, la finanziaria del Paese. Che già non brilla di luce propria come ha
detto anche l'unione europea. In più gli ostacoli sul cammino messi dalle forze
politiche di casa nostra. Che dire? Che ancora una volta la politica pensa ai
propri fatti anziché ai problemi del paese.
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