Editoriale Radio Onda Libera del 28 novembre 2013
Il 27 novembre rimarrà una data significativa. Perché Silvio Berlusconi è
decaduto dalla carica di senatore della Repubblica italiana:192 parlamentari
hanno votato contro i nove ordini del giorno che proponevano di respingere la
decadenza del Cavaliere. L’annuncio è arrivato alle 17,30 da parte del
presidente del Senato Pietro Grasso, nel silenzio generale dell’ala. La
discussione a Palazzo Madama era iniziata in mattinata, con le deputate
fedelissime di Silvio vestite di nero per ricordare che “oggi è un giorno di
lutto” e Forza Italia e i senatori di Ncd che sono tornati a chiedere il voto segreto.
Una richiesta subito respinta da Grasso, che ha sottolineato come la
Giunta per il regolamento si fosse già espressa in proposito. Al di là
della linea comune tra i due partiti eredi del Pdl, in aula si è registrata anche una
lite tra Sandro Bondi (FI) e Roberto Formigoni (Ncd). I rappresentanti di Forza
Italia si sono spesi poi in diversi attacchi contro i senatori a vita, tra cui
Renzo Piano, presenti in aula a differenza di altre sedute: “Piano è venuto a
vedere l’esecuzione, gli mancano solo i pop-corn”, ha commentato Maurizio
Gasparri. L’inizio della votazione, previsto inizialmente per le 19, è
stato anticipato alle 17.
Alla stessa ora Berlusconi ha parlato davanti ai suoi
sostenitori radunati davanti a Palazzo Grazioli. E tutto sommato la
reazione del Cavaliere è stata abbastanza contenuta nei toni e nelle parole.
Non si è scatenato in attacchi personali, ha solo detto a gran voce che si è
consumato un giorno di lutto della democrazia e che lui non si arrenderà,
resterà a combattere.
Un paio di considerazioni. I riflessi del voto
in Senato? Sicuramente un inasprimento dei rapporti e degli equilibri tra le
forze politiche, con Forza Italia all'opposizione e la guerra con gli alfaniani,
solo per parlare di quello che succede dentro l'ex Pdl. Poi da ieri pare che si
sia entrati in un clima di campagna elettorale, che potrebbe accrescere con
l'esito delle primarie del Partito democratico dell'8 dicembre.
Infine,
finalmente dopo mesi di stallo della politica italiana, attorcigliata sulla
vicenda della decadenza, questo tema dovrà essere accantonato e sull'agenda si
dovrà parlare di altro, speriamo di cose da fare per il bene del
Paese. Di cose concrete, di interventi e azioni per il lavoro, di interventi e
azioni per far riprendere l'economia.
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