martedì 5 novembre 2013

Sindacati uniti per l'Umbria

Editoriale Radio Onda Libera del 5 novembre 2013

"L’Umbria si ferma per ripartire". E' questo lo slogan deciso da Cgil, Cisl e Uil per presentare lo sciopero generale di otto ore indetto per il 15 novembre. Una "giornata di mobilitazione" per lanciare un messaggio a tre interlocutorial governo, la cui legge di stabilità viene bocciata; alla Regione, per ribadire la richiesta di un tavolo permanente sulle crisi industriali e, infine, alle associazioni datoriali (Confindustria in primis), per "riaprire un confronto vero".
Allora, l'iniziativa è positiva perché non è possibile e soprattutto non è intelligente continuare a gestire in maniera impropria le crisi, affrontandole una a una per via istituzionale e non con la controparte aziendale e soprattutto non in maniera complessiva, globale. Al centro dell’azione sindacale c’è "la questione occupazione" , ha sottolineato il segretario della Cisl Sbarra, per cui occorrerebbe fare una grande battaglia a difesa del lavoro in Umbria. Una battaglia da combattere su più fronti. E soprattutto in concreto, facendo delle cose.
A palazzo Donini, alla Regione, oltre alla già citata "cabina di regia" sulle crisi, si chiede un ruolo più forte e incisivo, un uso più razionale – ha spiegato il segretario della Cgil Bravi – delle risorse di Gepafin e Sviluppumbria e una ridefinizione del tavolo dell’Alleanza per l’Umbria. Un ruolo diverso è chiesto anche alle imprese che "non possono – ha aggiunto sempre Bravi – limitarsi a quello ‘notarile’. Occorre dire con forza stop ai licenziamenti, usare i contratti di solidarietà e ribadire che il welfare non è un lusso che va abbandonato".
Lo sguardo è rivolto anche alla nuova fase di programmazione europea 2014-2020, affinché le risorse vengano usate non a pioggia bensì in modo selettivo, su progetti "in grado di generare maggiore occupazione" e "ridando priorità alle aziende manifatturiere che definiscono progetti per l’occupazione femminile e giovanile". La piattaforma dei sindacati si occupa poi di tasse locali, che dovrebbero essere improntate su criteri di "equità e progressività, riducendo il peso per i redditi medio-bassi". Altro fronte caldo, quello della non autosufficienza. "In Umbria – spiega il segretario della Uil Bendini – ci sono 27mila non autosufficienti, occorre rifinanziare il Fondo per il 2014".
Fin qui le intenzioni dei sindacati. Ora qualche breve commento. Allora, da apprezzare l'uscita di Cgil-Cisl-Uil che finalmente anziché dividersi e litigare si ritrovano uniti su una piattaforma seria. E veniamo ai contenuti. Hanno perfettamente ragione i sindacati nel mettere al centro la questione lavoro e fanno bene a pretendere dalla politica e dall'imprenditoria risposte vere e non le solite chiacchiere o le solite promesse.

Nessun commento:

Posta un commento