Editoriale Radio Onda Libera del 4 novembre 2013
Il caso Cancellieri tiene banco e infiamma i partiti. Tutto è partito da una
telefonata nel corso della quale il ministro ha assicurato il suo impegno per
controllare le condizioni di una detenuta famosa, Giulia Ligresti, figlia di un
amico di famiglia. Ovviamente è esplosa la polemica, con fiumi di
dichiarazioni e prese di posizione. La novità di oggi è che il governo Letta ha
blindato il ministro di Giustizia, non vuole che si dimetta. E si opporrà alla
mozione di sfiducia presentata dai grillini.
Eppure nella maggioranza
l'agitazione è tanta. Soprattutto dentro il Pd. Che sta vivendo con estremo
imbarazzo la vicenda. Anzi, molti dei Democratici parlano esplicitamente di
dimissioni. E qualcuno inizia far girare una parola considerata non gradita ai
vertici dell'esecutivo: "Rimpasto". Per il presidente del consiglio non è
all'ordine del giorno. Però sa bene che la situazione può precipitare.
Soprattutto se il Guardasigilli non dovesse reggere gli attacchi.
Anche
perché il capo del governo teme che questo caso possa essere utilizzato da chi
punta alla crisi. La miscela è esplosiva: la sfiducia alla Cancellieri, la legge
di stabilità e decadenza da senatore di Berlusconi. Comunque domani pomeriggio
il ministro guardasigilli riferirà al Senato, lì si discolperà e cercherà di
far capire le sue ragioni. Poi andrà alla Camera a fare lo stesso discorso. Con
la mozione di sfiducia che aleggia.
Il nostro giudizio su questo caso
non è netto. Da un lato sembra che il ministro si sia messa a disposizione del
potente di turno non solo a parole, che il ministro abbia usato due pesi e due
misure, ma dall'altro va verificato quello che lo stesso ministro sta dicendo in
queste ore e cioè che non è il primo intervento umanitario che ha fatto, che ha
segnalato decine e decine di situazioni relative a condizioni critiche di
detenuti nelle carceri italiane.
Quindi il parere è sospeso fino a
quando la Cancellieri non argomenterà la sua difesa. Una sola postilla: non
facciamo paragoni con altre telefonate. Sarebbe pretestuoso e anche ridicolo.
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