Editoriale Radio Onda Libera del 18 novembre 2013
La politica di oggi parla di scissioni consumate o annunciante. Partiamo da
quella più clamorosa che è avvenuta sabato e riguarda il Pdl. Nessun contrario e
nessun astenuto, il consiglio nazionale a cui hanno partecipato solo falchi e
fedeli di Berlusconi ha approvato all’unanimità il passaggio del Popolo della
libertà a Forza Italia con una standing ovation al Palazzo dei Congressi
dell’Eur a Roma.
Il grande assente era Angelino Alfano, il “traditore”
che ha deciso la rottura per formare il “Nuovo centrodestra“. Un addio che sia
il Cavaliere che il suo ex pupillo hanno definito “doloroso”, trattenendo però
gli attacchi perché comunque le due formazioni hanno detto di voler restare
nella stessa coalizione, nella stessa area politica, insieme alla Lega Nord e ai
Fratelli d'Italia.
Le ripercussioni sul governo? Per ora inesistenti nel
senso che i seguaci di Forza Italia non hanno i numeri per far cadere Letta,
sicuramente passeranno all'opposizione soprattutto in vista del voto del 27
sulla decadenza di Berlusconi da senatore.
Tornando all'ex Pdl, qualche
considerazione. Pare che la scissione sia stata voluta da parte degli alfaniani,
delle colombe, più che contro Berlusconi contro quelli che circondano il
Cavaliere, i vari Santanchè e Verdini, i falchi estremisti che vorrebbero
buttare i tavoli all'aria. Poi, i rapporti tra le due anime del Pdl ormai
erano logorati da tempo, Alfano ha costruito con i moderati un partito che non
vuole rompere con il governo delle larghe intese che non vuole mandarla in rissa
come invece vorrebbero fare gli uomini e le donne di Berlusconi. E i rapporti si
sono incancreniti dopo il voto sulla fiducia del 2 ottobre. Comunque ora
la battaglia avverrà sulle poltrone, sui posti da ministri e sottosegretari. Con
il pensiero rivolto alle prossime scadenze elettorali, le amministrative e le
europee.
A proposito di scissioni, anche il partito di Monti ne è stato
toccato. Una parte di Scelta Civica se ne è andata via e fonderà il gruppo dei
Popolari capeggiati dal ministro Mauro. E bisogna vedere cosa succederà
dentro il Pd alle prese con le primarie. Si vocifera che se come pare Renzi
conquisterà il partito l'anima della ex Margherita imboccherà la porta di
uscita.
Così nel giro di poche settimane la politica italiana vede
scissioni e spaccature con la nascita di nuovi partiti e partitini. Alla faccia
della semplificazione del bipolarismo.
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