Editoriale Radio Onda LIbera del 20 noovembre 2013
Il Pd umbro riserva sempre sorprese. Il congresso si è concluso con la vittoria, se pur di un soffio, appena 17 voti, di Matteo Renzi su Gianni Cuperlo.
Il primo ha ottenuto 2.829 voti (45,34 per cento) e il secondo 2.812
(45,04), poi Civati (8,4%) e Pittella (1,2%). Ma è interessante vedere
la geografia del voto, accertato che i tesserati hanno scelto dividendo il
partito esattamente a metà. Anche se il sindaco di Firenze, sostenitore delle
primarie aperte, riesce a farsi strada anche nell'apparato del Pd, tra i circoli
appunto.
Guardando alla cartina dell’Umbria, Cuperlo vince nei due
capoluoghi di provincia e in altre città come Assisi, Todi e Umbertide (309 a
95), mentre Renzi la spunta a Foligno, Spoleto (120 a 99), Città di Castello (99
a 89), nel comprensorio del Trasimeno (a Castiglione del Lago 129 a 41), Gubbio
e anche a Marsciano. Nella provincia di Terni, Cuperlo vince a Orvieto
(66 a 49), ma non nel comprensorio (196 a 124 per Renzi), mentre a Narni, dove
Cuperlo ottiene il 33% e Renzi il 29,2%, Civati ottiene il miglior risultato
della regione (28%). Ad Amelia invece Renzi doppia l’avversario (63 a 32).
Complessivamente il risultato della provincia di Terni è questo: Cuperlo
45,47% (894 voti), Renzi 44,2% (869), Civati 8% (158) e Pittella 2,3% (45).
In
quella di Perugia infine Cuperlo è dietro di un punto percentuale (44,8% contro
il 45,8% del sindaco di Firenze, 1.918 voti contro 1.960) e Civati è terzo con i
suoi 367 voti che gli valgono l’8,6%.
Fin qui i numeri della sfida, ora
qualche brevissima considerazione. Renzi ha vinto in una regione storicamente
rossa come l'Umbria bissando il successo di un anno fa. Ciò vuol dire che il Pd
dell'apparato non è più credibile come una volta. Vuole dire che anche qui c'è
voglia di cambiamento. E la voglia di cambiamento non è solo tra la gente, tra
i simpatizzanti che si avvicinano ai gazebo ma anche, e questa è la novità, tra
gli iscritti, tra i militanti del partito.
Un anno fa quando Renzi si
impose al primo turno in Umbria sarebbe stata doverosa da parte dei dirigenti
locali una riflessione sul perché e sul per come Renzi, giovane sindaco fuori
dall'establishment, avesse attirato così tanti consensi. Invece niente, come se
nulla fosse successo. E oggi dopo quasi un anno un'altra batosta. Chissà se chi
governa aprirà gli occhi.
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