Editoriale Radio Onda Libera del 29 novembre 2013
Il giorno dopo la decisione di allontanare Berlusconi dal Senato, sono tante le
reazioni, parecchie le novità. Innanzi tutto una verifica della
maggioranza in parlamento che pare un passaggio anche doveroso. Lo ha deciso il
Capo dello Stato per sancire una discontinuità politica tra il governo delle
larghe intese e il governo che ha ricevuto la fiducia sulle legge di Stabilità.
Le forme e i tempi di tale momento saranno decisi tra presidente della
Repubblica e il presidente del consiglio.
Ovviamente Forza Italia, che è
stata ricevuta al Quirinale, ha chiesto a Napolitano la necessità di un'apertura
formale della crisi di governo con le dimissioni di Letta per affrontare la
nuova situazione che scaturisce dalla fine del governo delle larghe
intese.
Resta ancora aperto invece il dilemma dei sottosegretari vicini
a Forza Italia: dove andranno? Per ora sembrano restare al loro posto. E questo
gesto, onestamente, politicamente e logicamente, non si capisce se non con
l'attaccamento alle poltrone. Forse Letta dovrebbe fare un passo avanti.
Comunque ora le cose sono più chiare, dopo l'8 dicembre con il risultato
delle primarie dentro il Pd lo saranno ancora di più, perché si sa chi sta e
dove sta, in maggioranza e in opposizione. E questo e' già un fatto positivo.
Ma il governo non può fermarsi a questi schemi, deve andare avanti, deve
soprattutto governare pensando al bene di tutti. Deve cercare di adottare azioni
e provvedimenti per far uscire il Paese dalla crisi economica, per creare nuovi
posti di lavoro per abbassare le tasse. Se non si pensa a queste cose con
serietà ed efficacia la situazione è destinata ad aggravarsi, a restare sempre
di più nello stallo. E gli effetti sono davanti agli occhi di tutti: un
impoverimento generale, le famiglie sempre più in difficoltà, i giovani senza
prospettive. E' ora di finirla con le chiacchiere e la perdita di tempo, è ora
di agire.
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