Editoriale Radio Onda Libera dell'11 novembre 2013
Una settimana decisiva questa per il Pdl che sabato si ritrova nel consiglio
nazionale quasi sicuramente per sancire la rottura, la scissione. Berlusconi fa
un altro passaggio per tenere insieme il partito, o meglio per ripartire da
Forza Italia, con tutti quelli che stanno nel Pdl, per superare le divisioni tra
governativi e lealisti, tra falchi e colombe. E lo fa attraverso
un'intervista con cui si appella ai ministri e parlamentari del Pdl, chiedendo
loro come fanno a collaborare con il Pd che lo vuole in galera, che vuole
compiere un omicidio politico eliminando il leader dei moderati.
E alle
cosiddette "colombe" del partito il Cavaliere ha detto che "se si contraddicono i
nostri elettori, non si va da nessuna parte. Anche Fini e altri ebbero due
settimane di spazio sui giornali, ma poi è finita come è finita".
Non
mancano poi giudizi pesanti sulla legge di stabilità.: "Serviva uno choc positivo,
una frustata che ci aiutasse a cogliere la ripresa. E invece sono venute fuori
molte misure rinunciatarie, più la sorpresa inaccettabile del ritorno
mimetizzato della tassa sulla prima casa, cosa per noi assolutamente
insostenibile. Ma quello che è più grave è la non comprensione di ciò che accade
nel Paese".
Partiamo proprio da quest'ultima frase per fare qualche
commento. Ha proprio ragione Berlusconi quando dice che non si ha la percezione
di ciò che succede tra le gente, nelle famiglie. Ma sarebbe interessante capire
le ragioni di chi ci ha portato a questo livello. Facile dire che i politici
sono distanti dai cittadini, ma non è credibile che lo dicano loro che questa
situazione l'hanno prodotta e continuano a produrla con comportamenti di cattiva
amministrazione. Non è credibile che lo dicano loro che non tagliano i loro
privilegi e le loro prebende, non è credibile che lo dicano loro che sono
attaccati alle poltrone con la colla e non cambiano la legge elettorale
nonostante le preghiere di Napolitano.
Insomma il problema è molto più
complesso, e parte da una crisi profonda dei partiti; parte da lontano,
dall'aver ucciso una prima repubblica consegnando il Paese alle seconde leve
che in questa seconda repubblica lo hanno ulteriormente massacrato e umiliato.
La speranza è che qualche segnale di cambiamento si intraveda, che la
gente sia stanca di credere alle solite chiacchiere e che con gli strumenti a
disposizione dai un segnale forte.
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