domenica 30 giugno 2013

Il volto umano del calcio

Editoriale Radio Onda Libera del 28 giugno 2013

Calcio, due fatti importanti ci parlano dei valori veri dello sport. Partiamo alla Confederations cup e dalla sconfitta dell'Italia ai rigori contro la Spagna, sconfitta a testa alta perché avvenuta ai rigori dopo una partita e i tempi supplementari in cui i ragazzi di Prandelli si sono impegnati fino all'ultima energia. Per poi arrendersi alla lotteria dei tiri dal dischetto.
Insomma gli azzurri hanno mancato la finale ma non possono essere rimproverati perché sul campo nonostante le occasioni mancate hanno messo cuore e orgoglio, ma anche un gioco interessante e utile su cui lavorare per i mondiali dell'anno prossimo. E per la beffa dei rigori pazienza, del resto può capitare di sbagliarli. Lo hanno fatto anche Maradona e Platini.
Passiamo alla seconda notizia, triste, che riguarda sempre il mondo del pallone. E' morto Stefano Borgonovo, ex giocatore di Como, Milan, Pescara e Fiorentina. Aveva 49 anni e da tempo era malato di Sla. La sua carriera sportiva è conosciuta da tutti gli appassionati di calcio, inutile ripercorrerla. Borgonovo nel settembre 2008 aveva annunciato di essere malato di sclerosi laterale amiotrofica, una malattia che ha colpito vari sportivi. Nacque allora la fondazione che porta il suo nome, una onlus che sostiene la ricerca contro la Sla. Negli ultimi anni è stato per tutti l'esempio della lotta a questa malattia.
Borgonovo per molti, però, è stato qualcosa di più di un semplice ex giocatore colpito da una malattia incurabile, è stato un campione di vita dentro e fuori dal campo. La forza, il coraggio e la dignità sono stati i suoi insegnamenti nell'affrontare la malattia. E per noi sono la sua eredità.

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