lunedì 3 giugno 2013

Ecco il volontariato leggero

Editoriale Radio Onda Libera del 3 giugno 2013

Il volontariato diventa a ore, si registra il boom dei network della solidarietà flessibile. E tutto è partito dalla rete americana che ha coordinato l'attività e la disponibilità di milioni di persone. Ora anche in Italia la tendenza si è diffusa in modo dilagante e ovviamente positivo. Dal Nord al Sud stanno crescendo siti che si occupano di questa forma di solidarietà.

Eh sì, perché chi ha un pomeriggio libero ogni tanto si mette a disposizione on line, mette a disposizione il proprio tempo senza assumersi un impegno fisso e prolungato nel tempo sapendo di non poterlo mantenere. Una sorta di volontariato leggero, di altruismo liquido. In pratica, sempre in rete, si consulta il calendario di chi ha bisogno, si contatta la persona o l'associazione, si offre il proprio aiuto e poi ci si rivede alla prossima.
Il modello è quello americano di HandsOn Network, la rete di volontariato flessibile già attiva in 12 Paesi (dall'Olanda alla California), e 250 città che in 20 anni ha fornito 25 milioni di ore di servizi. Solo nel 2012 ha messo in moto 2,6 milioni di persone e prodotto un impatto economico di 600 milioni di dollari.
Il volontariato leggero sembra dunque essere la formula che, in un mondo che va sempre di fretta, è riuscito a risvegliare il senso di bontà. Da due anni è arrivato in Italia trionfando tra gli animi più insospettabili. Ad attirarli è proprio la mancanza di rigidità: veloci, elastici e, finalmente, migliori.
Insomma la rete tra tanti difetti ha il merito di facilitare l'incontro tra domanda e offerta nel campo del volontariato. E questo e' un bene, un fenomeno da guardare con attenzione. E soprattutto da favorire, da sostenere perché la solidarietà e' un valore importante, per tutti, per chi aiuta e per chi riceve aiuto.

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