mercoledì 26 giugno 2013

Berlusconi, Ruby
e una sentenza da rispettare

Editoriale Radio Onda Libera del 25 giugno 2013

Una sentenza che ha fatto il giro del mondo. E' quella che riguarda Silvio Berlusconi. Il tribunale di Milano ha deciso, dopo sette ore di camera di consiglio, di condannarlo in primo grado a 7 anni e alla interdizione perpetua dai pubblici uffici per il reato di concussione per costrizione nell'ambito del cosiddetto "processo Ruby". Una sentenza dura, destinata ad avere per forza di cose ripercussioni sulla vita politica. Una sentenza che va oltre le richieste dei pubblici ministeri che avevano chiesto un anno in meno.
Le reazioni sono state tantissime, una valanga, soprattutto quelle provenienti dal Pdl. E tutti con commenti pesanti di disapprovazione nei confronti dei giudici milanesi. La reazione di Berlusconi? Era convinto di essere assolto, ha parlato di sentenza incredibile, di malagiustizia, e ha assicurato che intende resistere, non togliere affatto il disturbo dalla scena politica italiana.
Cautela nelle dichiarazioni e forse anche un po' di imbarazzo dalle parti del Pd che è' costretto a governare con il Pdl il cui leader è un condannato a sette anni per le sue frequentazioni con le minorenni.
Ma ora cosa succede? Adesso davvero tutto è possibile. E c'è chi scommette sulla durata dell'esecutivo guidato da Letta. Dentro il Pdl è l'ora dei falchi. Secondo questo ragionamento: è assurdo pensare che l'attuale governo possa lavorare tranquillamente mentre si massacra politicamente, attraverso un sistema giudiziario impazzito, il leader di uno dei partiti che lo sostengono.  Quindi  ogni occasione potrebbe essere buona per rompere. Su Iva, Imu ed Europa? Se Letta non accoglierà le proposte del Pdl allora il premier dovrà fare le valigie. Insomma si preannuncia un'estate caldissima, dal punto di vista politico, e purtroppo i problemi della gente passano ancora una volta in secondo piano. In merito alla sentenza un giudizio lapidario. Le sentenze si rispettano perché la legge è uguale per tutti.

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