venerdì 7 giugno 2013

Dai numeri poco ottimismo

Editoriale Radio Onda Libera del 7 giugno 2013

Il calo dell'occupazione e l'incertezza per la ripresa dell'economia tagliano ancora la spesa per i consumi che ad aprile, secondo l'indicatore di Confcommercio, segnano una contrazione del 3,9% su base annua e dello 0,1% rispetto a marzo, con la 17esima variazione negativa in 20 mesi. Particolarmente allarmante è il dato relativo ai beni e servizi per le telecomunicazioni, spesso in controtendenza, che segna una flessione del 2,5%.
Il deterioramento delle condizioni occupazionali e reddituali delle famiglie sta determinando, rileva Confcommercio, "una dinamica della domanda, in questa prima parte del 2013, ancora più negativa rispetto a quanto rilevato nei primi mesi del 2012". Stando a un'indagine di Confindustria, a maggio la produzione industriale ha registrato, in termini congiunturali, un modesto arretramento (-0,1%), dopo il +0,2% di aprile.
I dati degli ultimi mesi - prosegue Confcommercio - lasciano presupporre un'attenuazione nella caduta della produzione, anche se le indicazioni provenienti dagli ordini (in calo dello 0,4% a maggio), non lasciano spazi per ipotizzare, a breve, un significativo miglioramento dell'attività produttiva.
Ma la situazione, al di là dei numeri e della percezione, è ancora di grande difficoltà per chi cerca lavoro, per chi lo perde, per chi fa fatica a mantenerlo. Per i giovani che si ritrovano senza prospettive e senza speranze. Per i genitori preoccupati del futuro dei propri figli. Per gli imprenditori e i commercianti che sentono sulla pelle il rischio delle proprie attività.
Insomma gli studi, le indagini sono importanti perché rappresentano strumenti di conoscenza e di orientamento, ma il Paese reale ha altre domande, ha altre esigenze.

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