giovedì 27 giugno 2013

C'è bisogno di fare, non di rinviare

Editoriale Radio Onda Libera del 26 giugno 2013

Parliamo delle reazioni e delle ripercussioni sul governo dopo la sentenza che ha condannato Berlusconi a 7 anni di reclusione per il caso Ruby. Ieri sera c'è stata una cena a Palazzo Chigi tra il premier Letta e il Cavaliere organizzata per tentare di fermare le fibrillazioni dentro la maggioranza. L'incontro è stato proficuo per ora pensando alla durata del governo. Ma la tenuta non è stabile, nessuno oggi come oggi ci scommetterebbe un centesimo.

La condanna di Berlusconi è un macigno pesante, che minaccia di giorno in giorno, di ora in ora, la sopravvivenza dell'esecutivo. Del resto questo governo è un governo di necessità, non ci sono alternative e l'unica strada per il futuro è cambiare la legge elettorale. Solo cambiando la legge elettorale si potrà garantire con chiarezza una governabilità per il Paese.
Dentro il Pdl i falchi si fanno sentire, scendono in piazza e se fosse per loro annuncerebbero la rottura con gli alleati del Pd. Ma Berlusconi per ora non vuole staccare la spina e detta un diktat dietro l'altro. L'ultimo, il rinvio dell'Iva di tre mesi. E Letta, in segno di pace, concede lo slittamento. L'ennesimo dopo l'Imu, l'imposta sulla casa.
Insomma alla fine chi ha in mano il boccino della politica e della maggioranza è sempre lui, Berlusconi, dato per morto politicamente e sempre resuscitato. Il Pd su questa storia della condanna si è chiuso in un imbarazzante silenzio. Intanto spunta il nome della figlia Marina come leader del Pdl al posto del padre, una sorta di dinastia politica. Ma a parte i retroscena e i gossip, bisogna constatare che questo governo sta adottando la politica del rinvio, anziché quella del fare. C'è la scadenza dell'Imu? Sospendiamo tutto e rinviamo. C'è l'Iva alle porte? Rinviamo di tre mesi.
Intanto di fatti concreti per ora non se ne vedono. Oggi dovrebbe esserci il varo del piano del lavoro. Speriamo bene. La gente sta peggio, il lavoro manca e la crisi morde sempre di più. Sarebbe il caso di usare il verbo fare anziché rinviare.

Nessun commento:

Posta un commento