venerdì 21 giugno 2013

C'era una volta il pudore

Editoriale Radio Onda Libera del 21 giugno 2013

Amanda e Raffaele, la coppia che ha reso "famosa" Perugia nel mondo. Per essere finiti sotto processo con l'accusa di aver ucciso Meredith Kercher, la studentessa inglese di 20 anni, la notte del primo novembre del 2007. Ma qual è la notizia che riguarda i due giovani che una volta, o forse anche adesso, risultavano fidanzati e si scambiavano effusioni davanti al casolare teatro del delitto? La notizia, diffusa sul Daily Mirror, è che i due si sono ritrovati a New York, e sono stati fotografati insieme martedi, proprio il giorno in cui la Corte di Cassazione ha reso noto le motivazioni con cui ha annullato le sentenze di assoluzione nei loro confronti, ordinando un nuovo processo a Firenze in programma a ottobre.

Il primo commento sarebbe: chi se ne frega se Amanda e Raffaele si continuano a vedere. Ma riflettendoci ci sono almeno un paio di considerazioni da fare. La prima riguarda la vittima, la povera ragazza che è stata sgozzata e uccisa a coltellate nella sua camera da letto. Di solito quando succedono fatti del genere i riflettori rimangono sempre accesi sugli imputati, presunti colpevoli, e si spengono quasi subito sulle vittime, come se quella vita spezzata appartenesse solo ai familiari.
La seconda riguarda lo sfruttamento, tra virgolette, del caso. Amanda ha scritto un libro e solo con i diritti d'autore si è intascata bei soldini. Chissà forse un giorno girerà anche un film. Sollecito, dal canto suo, a parte chiedere la residenza in Svizzera che gli è stata respinta, se n'è inventata un'altra. Ha aperto una pagina su Facebook dove chiede aiuti economici per far fronte alle spese legali. Con tutto il rispetto per le persone e per le scelte, è una trovata discutibile dal momento che il diritto alla difesa in questo Paese è sempre garantito, se proprio uno non ha i soldi cerca di risparmiare e non di scaricare sugli altri i costi di una questione privata. Poi, in caso del genere, e parliamo sempre di omicidio, sarebbe gradito un po' di pudore e riservatezza. La giustizia deve ancora dire la sua sulla morte di una ragazza che non meritava di fare quella fine tragica.

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