La campagna elettorale e' come al solito piena di
chiacchiere e promesse. Assenti i comizi perché tanto le preferenze non
esistono, i proclami si fanno in televisione e sui mezzi tecnologici. A volte si riescono a fare affermazioni che
nel giro di qualche ora si smentiscono dalle stesse bocche che le hanno
pronunciate.
I programmi dei partiti, per chi ha il tempo e la voglia
di andarseli a leggere, sono un "copia e incolla" dei precedenti. Intanto si va
avanti a spot ("Tagliamo le spese, riduciamo le tasse, creiamo posti di lavoro)
e a botta e risposta ("Io sono alternativo a Tizio, io sono contrario a
Sempronio, io mi alleo con Caio").
A proposito delle cose da fare, c'e' chi annuncia la
riduzione dell'Imu e chi ne propone l'abolizione, c'e' chi rispolvera il
contratto con gli italiani e intanto spende 20 milioni di euro per comprare un
giocatore di calcio, c'e' chi pensa a un pareggio dal voto del Senato e quindi si guarda
attorno per scegliersi il partner con cui governare.
E c'e' perfino chi con faccia tosta propone una riduzione
della spesa pubblica... Ma come, diciamo noi, hanno governato fino a ieri e non
hanno letteralmente fatto nulla su questo fronte e ora per l'ennesima volta si
sperticano a fare promesse che non manterranno perché si tratta di intaccare i
loro portafogli...
E poi ancora qualcuno si chiede le ragioni del distacco
della gente dalla politica.
Insomma nonostante le toccate e fuga dei leader
nazionali anche in Umbria, oggi c'e' Casini, domani Vendola, sabato Tabacci,
è una campagna elettorale dove la confusione regna sovrana e i problemi dei
cittadini restano in secondo piano.
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