Gli imprenditori sono allo stremo. Ieri la manifestazione
organizzata a Perugia e Terni per dire che ogni minuto muore un'azienda per
colpa di banche e tasse. Se chiudono le imprese, chiude l'Umbria. E il tutto
avviene nel silenzio più assoluto della classe politica, secondo chi ha preso parte alla protesta
classe politica che non merita di governarci. Un paese che ignora questo fatto
va verso il suicidio economico e sociale.
Con questo
avvertimento e' partita la serrata dei commercianti che hanno sfilato per le
strade delle due città e poi sono stati ricevuti dai prefetti prima della conclusione della manifestazione in un'affollata sala della Camera di commercio.
Tantissimi gli imprenditori che hanno lasciato il posto
in azienda per protestare contro una crisi che li sta strangolando. E hanno
voluto anche ricordare con un minuto di silenzio i loro colleghi che si sono
tolti la vita per via delle difficoltà economiche. "C’è chi ha rinunciato al bene più prezioso come la
propria vita per non subire l’onta del fallimento – e' stato sottolineato -:
questo ci fa capire quanto siamo attaccati alle nostre imprese».
Di imprese in
Umbria ne sono morte 335 nel 2012 solo nel commercio, 79 nel turismo, 242 in
altri servizi. Una situazione gravissima
che mina il futuro della nostra regione.
Nel corso della manifestazione sono stati ascoltati gli
interventi dei politici candidati alle elezioni e i loro discorsi sono stati
accolti con fischi, urla e contestazioni dalla platea. Un messaggio chiaro e
palese. Insomma gli imprenditori non ce la fanno più, non credono piu alle
promesse elettorali e alle chiacchiere dei politici. Meno male che tra un mese
si voterà.
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