mercoledì 16 gennaio 2013

La "battaglia" delle sagre

Editoriale Radio Onda Libera del 16 gennaio 2013

Oggi parliamo di sagre e feste paesane, perché e' scontro tra ristoratori e Regione con accuse pesantissime. A partire all'attacco e' la Confcommercio, che parla di concorrenza sleale senza freni da parte di chi organizza le sagre nei comuni e nelle frazioni. E accusa la Regione di non fare assolutamente nulla, anzi di perdere tempo nell'approvare una legge che disciplini un settore e che sta mettendo in seria crisi gli esercenti. 

Il grande malumore dei ristoratori sta nel fatto che da anni si invoca e si attende una riforma della legge sulle sagre, mentre la Regione fa orecchie da mercante su una materia la cui eventuale restrizione farebbe perdere denaro e consensi. Le richieste sono semplici: un limite, un freno al proliferare delle sagre, la limitazione della durata e la loro equiparazione in termini di adempimenti alle attività di ristorazione. 
Allora, senza schierarsi nettamente per gli uni o gli altri, qualche cosa va detta. Prima di tutto e' ridicolo dare il permesso per sagre intitolate alla nutella o al pesce di mare, perché queste iniziative dovrebbero avere lo scopo di far conoscere e veicolare i prodotti tipici. Se le sagre durano 10 giorni o anche più sono un danno per le attività di ristorazione della zona che dalla primavera fino all'autunno inoltrato vedono ridotti di parecchio gli incassi. Sul fronte dei trattamenti fiscali e dei controlli queste feste paesane sono risparmiate rispetto a chi ha un esercizio pubblico.
Le ragioni dei commercianti sono comprensibilissime, lo stesso le preoccupazioni visto il momento di difficoltà economico. Quello che risulta difficile da capire e' l'atteggiamento della Regione che da anni promette una riforma e continua invece a ignorare il problema. E' vero che ci sono interessi dietro, anche di natura politica, ma governare vuol dire anche scegliere, decidere, e qualche volta scontentare qualcuno. Questa vicenda e' la conferma che i nostri amministratori sono sempre bravi a promettere e cattivi a mantenere.

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