martedì 8 gennaio 2013

"Pagelle" da non sottovalutare

Editoriale Radio Onda Libera dell'8 gennaio 2013

Gli amministratori non piacciono più. Cala infatti il consenso, la fiducia dei cittadini verso chi ci governa. E' quanto emerga dal sondaggio del Sole 24 Ore, il Governance Poll, il maxi rilevazione annuale che ogni anno misura il gradimento degli amministratori locali e da' le pagelle a presidenti di Regione e sindaci dei comuni capoluogo.

Quest'anno si registra un calo generalizzato, complice sicuramente la crisi che pone al centro dell'attenzione due grandi emergenze come il lavoro e l'aumento delle tasse.
Ma in Umbria come e' andata? I nostri amministratori sono tutti bocciati. Cominciamo dalla governatrice Marini che si piazza al settimo posto su 14 esaminati, quindi a meta classifica con il 51 per cento di gradimento, perdendo tre punti rispetto all'anno scorso e 6,2 rispetto al risultato elettorale del 2010. 
Passiamo ai sindaci. Boccali, primo cittadino di Perugia, e' all'81esimo posto, parecchio in basso, con un calo dell'1,5 rispetto al 2011 e del 4.4 rispetto al risultato conseguito alle elezioni. Si piazza meglio ma perde di più Leopoldo Di Girolamo, sindaco di Terni, che si sistema al 70esimo posto e cala del 6% rispetto al sondaggio 2011 e del 3% rispetto a quanto conseguito al voto del 2009. 
Immediate le reazioni. All'attacco sui dati si lancia il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Lignani Marchesani, per il quale "il gradimento di Catiuscia Marini è in caduta costante e il dato relativo (-6,2%) è tra i più pesanti, sicuramente il peggiore del Centro nord. Segno che le profonde crisi occupazionali stanno lasciando il segno non solo nelle grandi vertenze ma anche nelle sofferenze quotidiane di tante piccole imprese. L'Umbria sta scivolando pericolosamente verso il Mezzogiorno. 
Il commento di Lignani e' comprensibile, rientra nel gioco delle parti. A proposito, il resto dell'opposizione non si degna di spendere una mezza parola in merito. Il nostro parere e' che queste cifre dovrebbero far riflettere chi fa politica e chi amministra e non essere liquidate come frutto di un complotto. Se la gente perde fiducia nei governanti vuol dire che c'è qualcosa che non funziona. Sarebbe arrogante oltre che stupido dar finta di niente.

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