mercoledì 30 gennaio 2013

L'Umbria rischia di perdere le ali

Editoriale Radio Onda Libera del 30 gennaio 2013

L'aeroporto di Perugia dedicato a San Francesco di Assisi e' stato escluso dai 31 scali di rilevanza nazionale, quindi non riceverà più risorse statali. La notizia e' di ieri sera:  il governo ha varato con il ministro Passera il piano nazionale per il riordino degli aeroporti italiani. Qui vengono individuati 31 scali di "serie A" cui andranno le risorse pubbliche. Gli altri dovranno contare solo su quelle locali.
Durante la recente inaugurazione del San Francesco d’Assisi il presidente dell'Enac, Vito Riggio, aveva sollecitato il varo del piano come presupposto per la concessione della convenzione ventennale alla Sase.
Quindi Perugia e' tra i grandi assenti, e secondo il piano l'aeroporto sarà trasferito alla competenza della Regione che ne valuterà la diversa destinazione d'uso e/o la possibilità di chiusura. Alla base dell'atto, che ha scatenato pesanti reazioni, il ministro ha voluto ridurre la frammentazione e favorire il processo dj riorganizzazione. In Italia attualmente operano 112 aeroporti, di cui 11 a uso esclusivo militare.
Ora che succede? Il piano sarà inviato alla Conferenza Stato-Regioni per il via libero definitivo. E' li' che la Regione Umbria deve avere la forza per opporsi a un piano bollato dalla governatrice come "irricevibile" perché da un governo in scadenza.
Una notizia del genere in piena campagna elettorale ha l'effetto di una bomba, quindi ieri sera i candidati piu' attenti si sono prodigati nell'esprimere sdegno per la decisione e chiedere alla Regione di alzare la voce e battere i pugni sul tavolo della Conferenza.
Ora la palla e' esclusivamente nelle mani della presidente. Certo, difendere l'aeroporto e' un dovere di tutti, delle istituzioni in primis, soprattutto in una regione che soffre dal punto di vista dei collegamenti, ma possibile che questa esclusione sia arrivata a sorpresa? Come il classico fulmine a ciel sereno? Possibile che da Roma stilano un piano e a casaccio fanno fuori Sant'Egidio? Insomma, forse prima di strillare sarà il caso di capire le ragioni. Di sicuro pero' l'Umbria rischia di perdere un'altra, l'ennesima, grande occasione.

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